23, Novembre, 2024

Rapina ed estorsione ai danni di un tecnico delle slot machine: arrestati due uomini su provvedimento restrittivo

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I fatti risalgono al febbraio dell’anno scorso. I due, un 60enne e un 24enne, aggredirono e rapinarono un 26enne tecnico delle slot machine. Furono rintracciati e arrestati in flagranza.
Adesso dopo il processo e il patteggiamento i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza della Procura della Repubblica e li hanno condotti in carcere per espiare i quattro anni della pena

Il 22 febbraio dell'anno scorso i carabinieri della compagnia di Figline arrestarono un 60enne e un 24enne per rapina aggravata, estorsione, sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. In attesa del processo a loro carico furono mandati ai domiciliari. Adesso dopo il procedimento e il patteggiamento la pena di quattro anni è diventata esecutiva e i carabinieri eseguendo un'ordinanza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze li hanno condotti in carcere di Sollicciano.

I fatti risalgono al 21 febbraio 2014. Un 26enne tecnico delle slot machine si sta recando alla Banca Toscana in piazza San Francesco a Figline. Nel bagagliaio della sua auto ha l'incasso prevelato dalle macchinette: tre sacchetti contenenti 2.600 euro in monete da un euro e da 50 centesimi. Mentre sta parcheggiando viene avvicinato da un uomo con il volto seminascosto da una felpa: lo minaccia con una pistola, sale nella sua auto e lo costringe a guidare fino al cimitero delle Cannucce. Qui un complice del malvivente si impossessa del denaro. Entrambi fuggono. Scatta la denuncia ai carabinieri della compagnia di Figline che dopo aver ascoltato la testimonianza del giovane e appreso il modus operandi della rapina e le carattestiche di uno dei due uomini individuano un giovane del luogo, già noto alle forze dell'ordine.

Il 24enne rintracciato nella sua abitazione impedisce ai carabinieri di entrare e getta dalla finestra due sacchetti con all'interno 600 euro in monete, subito recuperati dai militari. Durante la perquisizione nella casa viene trovata una pistola con il tappo rosso identica a quella adoperata per la rapina.

I carabinieri individuano anche il secondo rapinatore, anch'esso già noto alle forze dell’ordine: alla vista dei militari l'uomo, un 60enne, tampona la loro auto di servizio con la macchina ma viene bloccato. Nella sua abitazione vengono ritrovate le altre monete della refurtiva.

Per entrambi i rapinatori scattò l’arresto in flagranza per rapina aggravata, sequestro di persona, porto di una pistola giocattolo in luogo pubblico priva di tappo rosso e resistenza a pubblico ufficiale, in concorso, per il giovane anche per estorsione.

I due finora erano agli arresti domiciliari. Nel corso del processo hanno patteggiato la pena che è diventata esecutiva. I carabinieri, così, li hanno arrestati e condotti nel carcere di Sollicciano dove dovranno passare 4 anni.

 

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