Si attesta sopra il 61% in media, in Valdarno, la percentuale di raccolta differenziata raggiunta nei vari comuni nel 2022. Ma se la media generale vede un leggero passo avanti (l’anno precedente era rimasta al 59%), anche in questo caso le differenze da comune a comune sono notevoli.
I più virtuosi restano ancora saldamente i cittadini dei comuni del Valdarno fiorentino, gli unici a superare ancora una volta il 70% di differenziata: ma il dato che salta agli occhi è che si registra una brusca frenata nella loro corsa. Anzi, a Rignano e a Figline e Incisa i dati diffusi quest’anno (e relativi, lo ripetiamo, al 2022) mostrano un calo significativo rispetto all’anno precedente. Solo Reggello continua a rimanere sostanzialmente stabile.
In Valdarno aretino ottima la performance del comune di Loro, che sale di quasi 13 punti percentuali portandosi al 66%; bene anche Castelfranco Piandiscò e Terranuova, entrambi sostanzialmente stabili intorno al 65%. Cresce notevolmente Montevarchi, dove per la prima volta si arriva a toccare il 60%. Ed è in salita anche San Giovanni, che però si ferma al 58%. Fanalino di coda sono i comuni di Cavriglia, Bucine e Laterina Pergine: qui si è ancora lontani dagli obiettivi, con la differenziata sotto al 50%.
A livello regionale, cresce nel 2022 la raccolta differenziata in Toscana e si attesta al 65,68% dei rifiuti solidi urbani prodotti, dunque con una media più alta di quella del Valdarno. I dati certificati relativi allo scorso anno confermano il trend in crescita delle annate precedenti, con un incremento di un punto e mezzo percentuale rispetto all’anno precedente. Tra i Comuni, sono 44 quelli che superano quota 80%: ma appunto nemmeno uno in Valdarno.
Da segnalare come dato positivo il fatto che nel 2022 la produzione di rifiuti urbani è calata del 2,2% in Toscana (equivalenti a 2,16 milioni di tonnellate) rispetto al 2021 e del 5,5% rispetto al 2019. Di conseguenza anche il dato pro capite è diminuito di 9 kg/abitante passando da 599 a 590 kg/abitante rispetto al 2021. A diminuire in modo di significativo è la parte non differenziata dei rifiuti (-48.000 t circa sul 2021 e -125.000 t rispetto al 2019).