29, Marzo, 2024

Rabbia e sconcerto della Flai Cgil per la morte dell’operaio forestale

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Constantin Ciobanu, 58 anni, morto perchè travolto da un albero, era da tre mesi delegato della Federazione dei lavoratori dell’agricoltura e forestazione. “Chiediamo di fare le dovute indagini per fare chiarezza su questo episodio che ci sconvolge tutti. Chiediamo serrati controlli preventivi, ma anche repressivi per evitare che situazioni di pericolo possano sfociare in incidenti gravi”

Rabbia e sconcerto della Flai e di tutta la Cgil per la morte di Constantin Ciobanu, 58 anni, travolto da un albero alle Casacce nel comune di Loro Ciuffenna mentre stava lavorando. Da tre mesi l'uomo era delegato della Federazione dei lavoratori dell'agricoltura e forestazione.

“Era stato eletto delegato per la Cgil nella Rsa della cooperativa da 3 mesi – ricorda la segretaria generale della Flai Cgil Giusi Angheloni – Un uomo molto disponibile, sincero, credeva nel ruolo del sindacato ed era attento al tema dei diritti dei lavoratori. È assurdo morire così sul posto di lavoro per un minimo stipendio – commenta Angheloni – chiediamo di fare le dovute indagini per fare chiarezza su questo episodio che ci sconvolge tutti. Chiediamo serrati controlli preventivi, ma anche repressivi per evitare che situazioni di pericolo possano sfociare in incidenti gravi come quello accaduto questa mattina al nostro sindacalista.”

Sulle vicenda interviene anche Alessandro Mugnai segretario generale della Cgil di Arezzo.

“Il mondo del lavoro è diventato un vero e proprio scenario di guerra dove restano sul campo troppe vittime, abbiamo pianto un altro compagno non molto tempo fa che si è ammazzato per la perdita del posto di lavoro, qui invece per lavorare per magri stipendi, per un tozzo di pane, si perde la vita. Ormai siamo oltre il colmo, il sindacato non fa leggi e non è un istituto di controllo e da solo non può in maniera assoluta fare sì che le cose cambino, non possiamo nasconderci dietro al fatto che non ci sono organici per fare controlli nelle istituzioni preposte oppure che c'è la crisi, il fatto che muoiano persone così in poco tempo è inaccettabile e noi lo stiamo denunciando da tempo. Ora non è più il sindacato che chiama in causa le istituzioni, ma sono questi morti che chiedono un intervento inderogabile.”

“Il settore dell'agricoltura e della forestazione è quello colpito dal maggior numero di infortuni gravi nell'ultimo periodo – chiude Angheloni – soffre il blocco del turn-over ed altri disagi che vivono i lavoratori che si occupano di salvaguardia del territorio e della prevenzione del rischio idrogeologico. Questa situazione non è accettabile.”

 

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