I due parlamentari si rivolgono al Ministero dell’Interno chiedendo di segnalare alla Prefettura di Firenze le criticità della situazione di Reggello
La questione dei migranti a Reggello e nell'ex albergo 'Abetina' al Saltino, arriva in parlamento grazie all'interrogazione presentata dagli onorevoli Lorenzo Becattini e David Ermini con la quale vengono evidenziati problemi di convivenza con i residenti e condizioni non idonee della struttura.
Il Comune con gli ultimi 80 arrivi ospita oltre 200 migranti "cifra che supera ampiamente ogni quota ipotizzata dall'ANCI e dal Ministero dell'Interno in rapporto alla popolazione residente. In particolare nella frazione di Saltino i 100 migranti assegnati sono oltre il doppio della popolazione locale".
"Alle difficoltà di convivenza si aggiungono anche le preoccupazioni per le condizioni in cui vivono i migranti. Le ispezioni dell'ASL nella struttura scelta, l'ex albergo Abetina, hanno infatti riscontrato rischi per la salute delle persone ospitate, con carenze in termini di vestiario, biancheria e impianti di riscaldamento adeguati per far fronte al clima della zona".
Alla luce dei dati gli onorevoli Lorenzo Becattini e David Ermini affermano: "La decisione di continuare a collocare migranti a Reggello è inopportuna. Il Comune ha fatto la sua parte fino ad ora, come è giusto che sia, dato che il valore dell'accoglienza costituisce da sempre una prerogativa del nostro territorio. Tuttavia il sovraffollamento a cui si è andati incontro non fa bene nè alle comunità locali nè tantomeno ai migranti, anche perchè è stato evidenziato che una delle strutture ospitanti sarebbe inadatta allo scopo. Per questo chiediamo al Ministero dell'Interno di segnalare alla prefettura queste criticità e cercare nuove soluzioni, cogliendo l'occasione della scadenza della convenzione al 30 aprile prossimo venturo".
Già qualche tempo fa lo stesso sindaco di Reggello Cristiano Benucci ha segnalato alla Prefettura di Firenze la situazione "l'inopportunità della decisione di collocare nel comune gli ottanta nuovi migranti". Adesso la parola, dunque, passa al Ministero.
