La soluzione individuata da Regione e Asl per il punto di emergenza di Incisa non soddisfa completamente il consigliere della Lega di Figline e Incisa, Costantino Ciari
Ci sarà un infermiere, a bordo dell'ambulanza H12 a Incisa al posto del medico, nel mese di agosto. La soluzione trovata da Regione e Asl, per il problema che si stava delineando alla Croce Rossa, non piace però al consigliere della Lega di Figline e Incisa, Costantino Ciari. "Alla base dei tagli sulla Emergenza territoriale nel Valdarno fiorentino, c’è una mancata programmazione Regionale sull’Area dell’Emergenza Urgenza sia Territoriale che di Pronto Soccorso – dice Ciari – per sopperire alla miopia e insipienza di tale programmazione si procede un po’ in tutta la Toscana a tagli e tamponamenti, anche questi senza una precisa visione".
"Medici e infermieri sono figure professionali diverse e complementari – sottolinea il consigliere della Lega – per cui le parole della Direzione Sanitaria della ASL Centro in merito alla sostituzione del Medico con l’infermiere a Incisa (“Tale soluzione si adotta per garantire continuità nella gestione dell'emergenza territoriale per la popolazione di riferimento del territorio in oggetto, senza incidere sul livello di qualità delle prestazioni erogate”), sono assolutamente pretestuose e inaccettabili".
"Medici e infermieri hanno un percorso di studi diverso da cui derivano i compiti che la legge attribuisce. Il concetto che deve essere chiaro è che non può esserci confusione di ruoli ma le due figure devono lavorare insieme in maniera complementare. È necessario ribadire – continua Ciari – che l’equipe di soccorso avanzato più adeguata a erogare la migliore performance è costituita da medico e infermiere supportati da volontari adeguatamente formati".
E in merito al caso specifico di Incisa, il consigliere conclude: "Forse la Sindaca Mugnai non ha ben presente quella che è l’emergenza territoriale. Oppure asseconda le direttive regionali di partito. Invito quindi la Sindaca Mugnai ad esercitare il suo ruolo di garante dei diritti inviolabili dei cittadini e agire in merito. Ribadire qui che le malattie non vanno in ferie e che la presenza di un gran numero di turisti sono motivo di preoccupazione mi sembra più che ovvio".