Il pittore, nel suo studio di Vaggio, ha tratto ispirazione dalla tempesta di vento del 2015 per rappresentare paesaggi valdarnesi piegati alla forza dell’aria e nature morte in ‘bilico’. Quadri che ora prendono vita, in una suggestiva animazione che sarà protagonista, insieme ai dipinti, di una mostra al Nuovo Cinema di Figline, il 12 dicembre
Dipingere il vento, rappresentare l'aria su una tela: quasi un paradosso, quello con cui si è misurato il pittore valdarnese Valerio Donati. Una sorta di sfida che ha raccolto in quel marzo del 2015, quando la tempesta di vento che colpì il Valdarno entrò anche dalle finestre del suo studio di Vaggio, spargendo il caos tra i dipinti, i colori, i cavalletti.
E così Valerio Donati ha dedicato al vento le sue ultime opere. Scorci e paesaggi del Valdarno, che dipinge rigorosamente dal vivo, sul posto, piegati dal passaggio delle folate di brezza, o nature morte con elementi 'in bilico', pronti a muoversi o cadere al minimo soffio d'aria.
L'artista di Vaggio, che da anni si dedica allo studio delle tecniche classiche, sperimentando materiali e supporti diversi, è riucito così a rappresentare quell'attimo precario, pronto a mutare proprio con l'intervento del vento. "L'improvvisazione del vento", non a caso, è il titolo della mostra che allestirà martedì 12 dicembre, dalle 18 alle 22, al Nuovo Cinema di Figline, per l'organizzazione di Salvo Pagliarello.
Una mostra particolare e suggestiva: perché non ci saranno solo le opere di Donati, ma una vera e propria proiezione video che anima i suoi quadri, una sorta di elaborazione virtuale delle sue tele. Curato da Roberto Cattaneo, con musiche di Mirio Cosottini, il cortometraggio rivela così proprio quella improvvisazione portata dal vento: oggetti che cadono dai quadri, fronde degli alberi che si piegano, particolari che dondolano e così via.