18, Maggio, 2024

Qualità dell’aria: nuovo progetto per individuare le fonti del PM10. Lo studio interesserà la centralina di Figline

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Regione, Università di Firenze e Arpat insieme per la terza fase del progetto PATOS, il cui obiettivo è di caratterizzare il PM10 per capire quali sono le principali sorgenti di emissione di polveri sottili. Coinvolte solo quattro stazioni di rilevamento in Toscana: una è quella di Figline

È quella di Figline, una delle quattro stazioni di rilevamento della qualità dell'aria di Arpat che saranno coinvolte in un nuovo progetto per individuare scientificamente le fonti di emissione di PM10. Giunge infatti alla terza fase il progetto regionale PATOS, acronimo che sta per Particolato Atmosferico in TOScana, il cui scopo è proprio la caratterizzazione chimica del particolato atmosferico in Toscana, insieme all'identificazione delle principali fonti di inquinamento.

Regione Toscana e Università di Firenze hanno approvato lo schema di accordo per una collaborazione scientifica, mentre nei giorni scorsi l'Università di Firenze e Arpat hanno già installato presso la stazione di rilevamento di LU-Capannori (l'altra stazione interessata dal progetto, insieme a quelle di Viareggio e Osmannoro) un analizzatore per la caratterizzazione chimica e per l'applicazione della metodologia statistica che sarà utile all'identificazione delle principali sorgenti di emissione.

Dal 3 aprile uno strumento analogo sarà installato presso la stazione di rilevamento di FI- Figline. La centralina valdarnese è stata scelta, per questo studio, perché l'area è considerata critica per la qualità dell'aria, ma nelle precedenti edizioni del progetto PATOS qui non sono mai stati svolti studi approfonditi sulle cause dell'inquinamento.

Saranno quattro le linee di ricerca, in questa terza fase di PATOS:

Linea 1 – Misure del particolato fine PM10 con la caratterizzazione chimico-fisica e l'applicazione della statistica per identificare le principali sorgenti di emissione presso la stazione di rilevamento di qualità dell'aria LU-Capannori che rappresenta l'area di maggiore criticità per il PM10 in Toscana. La ricerca ne aggiorna una analoga effettuata nel 2006 nella prima edizione di PATOS.

Linea 2 – Utilizzo della metodologia statistica PMF (Positive Matrix Factorization) per identificazione delle principali sorgenti di emissione sulla campagna di misura sul sito Osmannoro effettuata dal Dipartimento Chimica dell'Università di Firenze.

Linea 3 – Misure del particolato fine PM10 con caratterizzazione chimico-fisica e applicazione della statistica per identificazione delle principali sorgenti di emissione presso la stazione di rilevamento di qualità dell'aria FI-Figline, area critica per la qualità dell'aria ma nella quale nelle precedenti edizioni del progetto PATOS non sono mai stati svolti studi di approfondimento sulle principali cause di inquinamento.

Linea 4 – Valutazione della componente di spray marino sulle misure di PM10 presso la stazione di rilevamento di qualità dell'aria LU-Viareggio, che vuole quantificare il contributo naturale del sale marino ai superamenti del valore limite giornaliero di PM10 anche per poterlo scontare dai livelli di concentrazione registrati dalla stazione stessa.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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