25, Dicembre, 2024

Pupi Avati al ValdarnoCinema Film Festival per ritirare il Premio alla carriera

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Consegnato il Premio Marzocco alla carriera al regista Pupi Avati nella serata conclusiva del ValdarnoCinema Film Festival, che quest’anno è giunto alla sua 41 esima edizione. Uno dei suoi film più noti, “La casa dalla finestre che ridono”, diventato un cult del genere horror,  è stato proiettato nella sua nuova versione nel Teatro Cinema Masaccio per una ricca platea di spettatori.

Nella serata conclusiva del ValdarnoCinema Film Festival, presente il noto regista italiano Pupi Avati, che già nel 1986 era venuto a San Giovanni per il festival, del quale conserva ancora un bel ricordo. Presenti anche il Sindaco Valentina Vadi e l’assessore alla cultura Fabio Franchi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di San Giovanni. Al Cinema Teatro Masaccio, il Maestro ha ritirato il Premio Marzocco alla carriera e ha partecipato alla proiezione del suo film “La casa dalle finestre che ridono” (1977), in una nuova versione restaurata in 4k in collaborazione con la Cineteca di Bologna.

Giuseppe Avati, in arte noto con il soprannome “Pupi”, è uno dei registi italiani più longevi e prolifici del panorama italiano. Dai suoi film più recenti come “Dante”, “Il figlio più piccolo”, “Il papà di Giovanna”, “Lei mi parla ancora” a quelli più indietro nel tempo come il suo primo film “Balsamus, l’uomo di Satana”, ma anche “Aiutami a sognare”, “Impiegati” e appunto “La casa dalla finestre che ridono”. Dalla fine degli anni Sessanta, il regista ha prodotto decine di film, alcuni dei quali sono entrati nella storia del cinema italiano. “La casa dalle finestre che ridono”, pellicola del 1977, è infatti diventato un film cult per gli amanti del genere horror-gotico, vincendo anche il Premio della critica al Festival du Film Fantastique di Parigi. Il film, proiettato nella sua nuova veste presso il Cinema Teatro Masaccio, tratta la storia di Stefano, un giovane pittore che si trova a restaurare un affresco di un folle morto suicida, Buono Legnani, definito “il pittore delle agonie” poichè amava dipingere la sofferenza delle persone in punto di morte. Da lì Stefano si trova coinvolto in una serie di episodi strani e inquietanti, morti strane che rendono il suo lavoro molto più complicato del previsto.

Pupi Avati Premio Marzocco alla carriera ValdarnoCinema Film Festival: “Ero qui nel 1986 con il film “Regalo di Natale”, è un ricordo remoto di un momento molto felice della mia esperienza perché fu un film molto fortunato e accolto in modo molto affettuoso da coloro che allora gestivano il Festival quindi sono tornato in Valdarno molto volentieri”. “La casa delle finestre che ridono” è stato riproposto in questa nuova veste e il confronto con la versione passata è inevitabile, ancora Avati: “Oggi non vorrei e non saprei più farlo perchè somiglia a un modo di fare cinema di allora, di quello che sono stato. Tuttavia, è un mio film non posso negare che non sia un bel film, ma nel frattempo il mio rapporto con la consapevolezza e di quello che so della vita è molto mutato. Il prossimo autunno, invece, realizzerò un film sempre di questo genere, poichè è un genere che non finisce mai, il gotico da girare fra l’America e le valli di Comacchio”. Pupi Avati, infine, si è soffermato sulle differenze generazionali che corrono fra la sua gioventù e quella odierna, cercando di dare un consiglio a coloro che si approcceranno a questo mondo: “C’è stata una specie di rinuncia al sogno, cioè quelli che siamo stati noi ai tempi, eravamo più impudenti di adesso. Avevamo l’ardire di immaginarsi che la vita avrebbe potuto riservarci qualcosa di fantastico. I giovani di adesso non ci credono più, sono molto concreti valutano tutti attraverso somme e sottrazioni. La giovinezza deve essere anche accompagnata dall’ambizione, dall’immaginare i tuoi sogni di adolescente che si realizzano“.

Valentina Vadi Sindaco di San Giovanni Valdarno: “Una settimana importante per San Giovanni Valdarno con questa 41 esima edizione che si conclude questa sera con un regista amato dagli italiani, Pupi Avati. Una persona straordinaria e autentica, che ha nel suo bagaglio oltre cento film girati con tanto lavoro anche da sceneggiatore. Credo che questo premio sia per noi anche il segno del valore di questa manifestazione, prima ci raccontava che lui nella sua carriera ha ricevuto tantissimi riconoscimenti, ma ha voluto venire personalmente a ritirare il premio a San Giovanni Valdarno perché conosce questa manifestazione e conosce il gruppo di persone che, ogni anno, organizzano il ValdarnoCinema Film Festival e ha ritrovato qui quell’elemento di autenticità e di grande passione per il cinema che poi è stato l’elemento che lo ha sempre accompagnato nel suo cinema”.

Marco Luceri Direttore Artistico ValdarnoCinema Film Festival: “Siamo felicissimi di avere Pupi Avati quest’anno, un grande maestro di cinema italiano che presenterà la versione restaurata di uno dei suoi più grandi cult, “La casa dalla finestre che ridono”. Non torna in Valdarno da quasi quaranta anni, dal 1986, sintomo che il Festival rimane nel cuore e alla persone che ci vengono. Premio Marzocco alla carriera, un riconoscimento per lui e per il Festival stesso”.

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