23, Dicembre, 2024

Publiacqua, la riflessione di Camiciottoli: “No alla proroga, ma serve una strategia”

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Il consigliere comunale di Avanti Montevarchi invita ad una riflessione in tema di gestione del servizio idrico. Stasera il Consiglio comunale aperto a Montevarchi

Si svolgerà questa sera, giovedì 29 dalle ore 21, il Consiglio comunale aperto di Montevarchi, chiamato a pronunciarsi sull'ipotesi di proroga della gestione a Publiacqua: una ipotesi che trova già tutti contrari qui, sia la maggioranza che la minoranza. Il consigliere di Avanti Montevarchi, Fabio Camiciottoli, propone però una riflessione. 

"A scanso di equivoci o fraintendimenti è bene premetterlo: è opportuno e anche amministrativamente necessario che la concessione scada al termine naturale e che non vi siano proroghe al Gestore del servizio idrico. Un gestore che in questi anni si è caratterizzato per la poca efficienza, per erogazioni di servizi insoddisfacenti pagati con tariffe insopportabili e per certi versi ingiustificabili che, purtroppo, più che alimentare investimenti nelle reti hanno di fatto prodotto lauti margini ed utili. Utili di cui i soci, a partire dai pochi Comuni controllori o loro partecipate, hanno beneficiato. Purtroppo tutto questo è avvenuto senza che gli stessi Comuni, partendo da Firenze, Prato e Pistoia abbiano esercitato efficaci forme di vigilanza e controllo, attraverso la Conferenza Territoriale ATO3 Medio Valdarno e della stessa AIT". 

"A poco più di due anni dalla scadenza – aggiunge Camiciottoli – solo pensare che si possano effettuare aumenti delle tariffe per realizzare investimenti, che in molti dei casi dovrebbero essere stati già fatti, oppure prorogare la concessione, appare francamente inaccettabile, ingiustificato e sbagliato nei confronti degli utenti e dei tanti Comuni messi in condizione di incidere poco sulle scelte. In questa fase occorre non soffermarsi solo sulla questione del referendum e sul fatto che l’acqua deve essere gestita dal pubblico, perché si potrebbe arrivare all'assurdo di giustificare questo modello di gestione e di governance che è inaccettabile e deve essere modificato integralmente ed in profondità. Osservando la compagine societaria di Publiacqua credo che molti soggetti, anche autorevoli, potrebbero sostenere che Publiacqua è una socetà pressoché pubblica in quanto composta direttamente ed indirettamente da Enti Locali. A tal proposito mi preme ricordare le posizioni espresse nei mesi scorsi dal sindaco Ghinelli volte a giustificare l'ingresso di Estra all'interno di Sei per rafforzare il pubblico". 

"Partendo dall’assunto che è inopportuno introdurre aggiornamenti tariffari o proroghe prima di effettuare qualsiasi ragionamento e riflessione sul futuro, occorre una chiara analisi per capire se in questi 16 anni la società ha eseguito ciò che doveva fare rispetto agli impegni, ai programmi stilati e alle conseguenti tariffe applicate. Più che i soliti annunci validi come propaganda, occorre che i Comuni, a partire da quello di Montevarchi, mettano in atto un’azione più incalzante, ricorrendo anche agli organi giudiziari, nei confronti della Società e delle Autorità d’Ambito affinché ognuno risponda dei disservizi sempre frequenti e dei mancati investimenti. Non basta votare contro o astenersi, ma occorrono verifiche sugli investimenti e sui servizi impegnando direttamente le strutture tecniche Comunali, meglio in modo aggregato o sinergico per territori, per evitare che tutto rimanga , come sta avvenendo adesso, inalterato".

"E’ necessario – conclude Fabio Camiciottoli – che le decisioni rispetto a future gare o affidamenti non vengano prese dagli stessi Comuni che sono al contempo affidatari dei servizi e soci delle Società di Gestioni; ma da strutture terze ed indipendenti. Occorre a partire dalla gestione del servizio idrico – ma il ragionamento vale e deve essere esteso anche al settore rifiuti – chiedere e pretendere dalla Regione Toscana una modifica radicale delle ATO in modo tale da trasformarle da strutture partecipate dai Comuni ad autority indipendenti. Solo imponendo questa agenda politica è possibile rimuovere le contraddizioni attuali con l’insopportabile condizione che il Controllore e il Controllato sia incarnato dagli stessi soggetti che in questi anni, tra l’altro, hanno permesso il proliferare società e sottosocietà in un groviglio perverso che può generare solo costi a scapito dell'efficienza. Se non si fa ciò c’è il rischio che non si risolva nessun problema e si faccia tanto can can per inseguire uno spicciolo di voti. Da questo punto di vista le azioni intraprese dal sindaco Silvia Chiassai Martini e dal suo sindaco di riferimento Alessandro Ghinelli sono insoddisfacenti perché appaiono più come scelte di facciata, e non per incidere con una propensione ed interesse affinché si mantenga lo status quo". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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