17, Novembre, 2024

Pronto Badante, cresce l’interesse. Voucher attivati anche in Valdarno. Ma lo Spi Cgil contesta: “Contributi iniqui”

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Ieri la Regione ha presentato i dati dopo cinque mesi dall’estensione del servizio a tutta la Toscana: oltre 1400 i voucher attivati a livello regionale, per pagare una badante. Il sindacato dei pensionati della Cgil solleva però delle critiche nel metodo

Assumere una badante grazie ad un contributo regionale di 300 euro, dopo una prima visita di verifica delle condizioni di fragilità dell'anziano, che viene attivata in seguito alla chiamata al numero verde della Toscana  800 59 33 88 (attivo da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle 18 e il sabato dalle ore 8 alle 13). 

Funziona così, Pronto Badante: un servizio che per un anno è rimasto circoscritto, in via sperimenale, solo al territorio della provincia di Firenze; e che dall'inizio del 2016 è stato gradualmente esteso a tutta la Regione. In Valdarno aretino è arrivato da due mesi, dall'inizio del mese di giugno: qui è gestito dalla Cooperativa Giovani Valdarno e ha consentito, finora, di attivare 24 voucher, dopo 31 chiamate, 7 delle quali non hanno poi avuto seguito. Più ampio il riscontro in Valdarno fiorentino, dove però il progetto funziona già dall'estate 2015, e ha permesso di attivare alcune decine di contratti per altrettante badanti. 

Ieri l'assessore alla sanità della Toscana, Stefania Saccardi, ha tracciato un bilancio del progetto a livello regionale. "In cinque mesi, più di 9.000 telefonate al numero verde, 1.853 visite a domicilio degli operatori autorizzati e 1464 buoni lavoro attivati, pari a contributi per circa 440mila euro. Dati che confermano che il progetto risponde a un bisogno effettivo, che intercetta le esigenze concrete degli anziani e delle loro famiglie al manifestarsi di un primo momento di fragilità. Il caso tipico è quando il nonno o la nonna o un genitore si fratturano il femore, e dal rientro dall'ospedale occorre rivoluzionare la gestione quotidiana. Ecco, Pronto Badante è un aiuto di 'primo intervento' in questo genere di situazioni".

Ma su questo maxi-progetto, per il quale la Regione ha stanziato in tutto 3 milioni e 800mila euro, si sollevano alcune critiche dello Spi Cgil. “Da subito – spiega Bruno Calzolari, segretario dello Spi Cgil Toscana con delega all’area sociosanitaria – abbiamo fatto presente all’assessore Saccardi che c’è una totale mancanza di equità nell’erogazione dei contributi previsti per l'attivazione del rapporto di lavoro con l’assistente familiare. Noi riteniamo profondamente sbagliato che il contributo economico  di 300 euro venga erogato in misura uguale per tutti, senza nessun riferimento alla situazione reddituale e patrimoniale della persona interessata o della famiglia”.

Il sindacato dei pensionati della Cgil punta il dito anche sulla mancanza di verifiche sulla qualità del servizio: “L’assessore Saccardi – conclude Calzolari – è più interessata a valorizzare il numero dei contatti telefonici che ad affrontare un confronto serio nel merito dei problemi. Cosa accade dopo l’assegnazione dei voucher? Qual è la qualità del servizio che riceve l’assistito? E il contributo economico erogato nel modo più iniquo che si possa immaginare non è offensivo nei confronti dei più poveri? Eludere questi interrogativi significa privilegiare gli spot rispetto ai contenuti e francamente dalla Regione Toscana mi aspetterei ben altro atteggiamento”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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