05, Novembre, 2024

Progetto Eduscopio, il Dirigente scolastico del Vasari puntualizza su valutazioni e dati statistici

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Dopo l’uscita delle tabelle di Eduscopio, progetto della Fondazione Agnelli, il Dirigente scolastico del Vasari, professor Alessandro Papini, entra nel merito dei dati e delle classificazioni

Dati statistici e valutazioni improprie, e un giudizio che appare fuorviante: così il professor Alessandro Papini, Dirigente scolastico dell'istituto Vasari di Figline, interviene dopo la pubblicazione dei dati di Eduscopio, la ricerca (consultabile qui) condotta dalla Fondazione Agnelli che assegna un punteggio di valutazione alle scuole superiori in base alla loro capacità di fornire una formazione orientata all'università. 

"Quello che preme innanzitutto sottolineare – scrive – è che i quattro licei del Valdarno sono tutti ottime scuole: la percentuale dei successi al primo anno universitario è infatti in linea con la media regionale, salvo un caso che può essere dovuto alla minor rilevanza del dato stante il ridotto numero di allievi".

"Sugli Istituti Tecnici – prosegue – è doverosa invece una precisazione: il riordino avvenuto con il D.P.R. 88 del 2010 consolida l’identità di tali istituti nell’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all'esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l'accesso all'università e all'istruzione e formazione tecnica superiore".

"Appare quindi alquanto improprio – commenta il professor Papini – far coincidere le valutazioni di outcome di un Istituto Tecnico nella sola rilevazione del percorso universitario, e non ad esempio sull’occupazione o sull’avviamento alla professione, il che destituisce di fondamento la considerazione secondo cui Eduscopio, fondazione privata, possa servire a valutare se un ITT o un ITE sia migliore o peggiore di un altro: una simile analisi dovrebbe considerare anche e soprattutto il valore aggiunto conferito da quella scuola ai suoi allievi". 

"Ricordo – prosegue ancora – che gli Istituti Tecnici hanno due settori (economico e tecnologico), il primo dei quali ha due indirizzi, mentre il secondo nove (fra cui i due del Vasari, costruzioni, ambiente e territorio, cui si riferiscono i dati, e agraria, agroalimentare e agroindustria, che quest’anno ha avuto una grande crescita, arrivando a formare tre prime classi). Al secondo posto degli istituti tecnici si colloca proprio il Vasari. O meglio, si collocherebbe se tale valutazione fosse corretta (e come detto rifuggiamo dalla redazione di una graduatoria così semplicistica) e se non mancassero in classifica tantissimi validi istituti tecnici del settore tecnologico, primo fra tutti il Galileo Ferraris", (non preso in esame da Eduscopio, ndr). 

Infine, Papini critica l'utilizzo della denominazione di indirizzo tecnico, anche questa utilizzata da Eduscopio e riportata nell'articolo: "Il Vasari Tecnico è l’Agrario e i Geometri, per dirla semplice, mentre qui si parla del settore economico. Orbene… tale indirizzo o settore attualmente al Vasari non esiste! Abbiamo, in realtà, avuto, molti anni fa, un corso Igea, terminato da tempo (prima della riforma), e un corso serale Sirio, che consentiva a quelle persone, lavoratori, madri e padri di famiglia che erano usciti dal percorso scolastico, di rientrarvi. Orbene, sapere che fra quelle persone, a distanza di così tanto tempo, vi è stata una certa percentuale che ha addirittura intrapreso gli studi universitari, è per noi fonte di grande soddisfazione personale e professionale. Dubitiamo peraltro che tale dato possa essere correttamente inserito nell'analisi, sia per la peculiarità della sorgente dei dati sia per la vetustà dei dati stessi".

"Tutto ciò – conclude – nella speranza di aver contribuito a rendere più evidente la valenza di “certi” dati statistici". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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