Le prime cittadine di Laterina e Pergine hanno illustrato i dettagli e gli aspetti dell’eventuale nuovo comune unico. “Procederemo con la richiesta alla Regione solo se i cittadini condivideranno il percorso. In questo caso, entro fine 2017 sarà indetto il referendum”
Lunedì sera la Sala polivalente di Ponticino ha ospitato il primo incontro pubblico sull’ipotesi di fusione dei comuni di Pergine e Laterina. Un appuntamento con i cittadini per illustrare i dettagli, le possibilità e i vantaggi che potrebbero derivare dal progetto: ne seguiranno altri cinque entro la fine di febbraio per incontrare i residenti anche dei capoluoghi e delle altre frazioni.
“I numeri dell’eventuale nuovo comune: 6670 abitanti per 70 chilometri quadrati di superficie, con un’estensione maggiore quindi di comuni come Montevarchi e Cavriglia” – ha illustrato la prima cittadina di Laterina Catia Donnini – “Età media non bassa, circa 45 anni: abbiamo un territorio dove una persona su quattro è pensionata con il 70% della popolazione concentrato soprattutto a Laterina, Pergine, Montalto e Ponticino”.
Quali i vantaggi di una fusione? Prima di tutto superare le difficoltà che le amministrazioni comunali si trovano a vivere negli ultimi anni, a causa degli importanti tagli ai contributi statali, agli obblighi finanziari che non permettono investimenti. Un processo che aiuterebbe ad agevolare la vita amministrativa dei due comuni grazie alla semplificazione, a bilanci unificati, mantenendo comunque l’identità delle comunità.
Per quanto riguarda i contributi regionali ricevuti dal nuovo comune unico, si parla di circa sei milioni di euro in dieci anni, suddivisi in 850mila euro annuali nei primi cinque e 356mila euro annuali nel successivo quinquennio. Oltre all’esenzione dal patto di stabilità, per permettere di spendere i soldi senza alcun vincolo. “Attualmente non siamo in grado di supportare con un contributo neanche le attività delle associazioni del territorio perché mancano i fondi”.
“La scelta rimane a voi cittadini. La nostra responsabilità come amministratori è portare avanti questo percorso d’informazione e presa di coscienza” – ha aggiunto Simona Neri, sindaco di Pergine – “Non abbiamo attivato alcuna richiesta in Regione per avviare il procedimento, sarà fatto solo se la scelta è condivisa con la popolazione, non sarà calata dall’alto. In caso di fusione, saranno mantenute comunque le due sedi municipali e un front office in entrambi i comuni, perché per voi non dovrà cambiare niente”.
Un’accelerazione in più nel percorso, poi, è stata la lettera arrivata lo scorso settembre sulla scrivania delle due prime cittadine, con la richiesta di proposta referendaria sottoscritta da 112 persone residenti nei due comuni, come era stato annunciato durante il Consiglio comunale a Laterina.
Se dai prossimi incontri pubblici emergerà sostanzialmente un consenso, il percorso sarà avviato con la richiesta in Regione e l’organizzazione di tavoli con cittadini, tecnici specializzati e amministratori per discutere e condividere proposte per il nuovo ente.
In caso di una richiesta alla Regione Toscana entro aprile, entro al fine del 2017 sarà indetto il referendum popolare consultivo. “Si procederà con la fusione solo in caso di vittoria del ‘sì’ in entrambe le comunità. A quel punto i due comuni saranno commissariati in vista delle nuove elezioni amministrative in programma per il 2018”.
I prossimi incontri:
_ Giovedì 9 Febbraio Montalto presso ex palestra comunale ore 21.15
_ Lunedì 13 febbraio Laterina presso teatro comunale ore 21.15
_ Venerdì 17 febbraio Pergine presso Centro socio-culturale ore 21.15
_ Lunedì 20 febbraio Casanova presso Centro sociale Auser ore 21.15
_ Giovedì 23 febbraio Pieve a Presciano presso ex scuole elementari ore 21.15