28, Dicembre, 2024

Presunti abusi all’asilo di Rendola: assolto il bidello “perchè il fatto non sussiste”

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Dopo sette udienze dal 14 luglio 2015 si chiude la vicenda che risale al 2012 e che ha coinvolto dodici bambini, per otto dei quali è stato deciso il non luogo a procedere, e il bidello dell’asilo

Il collegio giudicante del Tribunale di Arezzo, presieduto dal giudice Silverio Tafuro, ha emesso la sentenza sulla vicenda dei presunti abusi all'asilo di Rendola: il bidello è stato assolto con formula piena "perchè il fatto non sussiste" accogliendo così la richiesta dell'avvocato difensore. Pronto il ricorso in appello.

Dopo sette udienze iniziate il 14 luglio del 2015 si chiude così, al momento, la vicenda delicata e complessa che risale al 2012 e che ha coinvolto dodici bambini, all'epoca dei fatti di 4 anni, e il bidello dell'asilo.

Nel dicembre 2014 il Pm Ersilia Spena chiese il rinvio a giudizio del bidello che già si trovava agli arresti domiciliari. Lui, attraverso l'avvocato Raffaello Falagiani, si difese e parlò di 'equivoco'. Nel febbraio 2015 il Gup del Tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli lo rinviò a giudizio per quattro dei dodici casi, chiedendo per gli altri il non luogo a procedere.

Durante le udienze sono stati ascoltati i genitori, i periti, le maestre. Il 23 novembre scorso il Pm Alessandra Falcone aveva chiesto per il bidello 13 anni di carcere, mentre l'avvocato Raffaello Falagiani, difensore dell'uomo, l'assoluzione perchè il fatto non sussiste. 

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