“Daremo una ricompensa a chi fornirà notizie utili alle forze dell’ordine”, così Daniela Zacchigna, fondatrice e presidente di Prestige Italia, ditta andata distrutta nell’incendio dello scorso venerdì notte, lancia un appello ed esprime l’intenzione di riaprire quanto prima
Il fuoco ha distrutto tutto, macchinari e prodotti, ma non la voglia di ricominciare. Daniela Zacchigna, fondatrice e presidente di Prestige Italia, la ditta di via del Pruneto a San Giovanni distrutta dal rogo della scorsa settimana non si da per vinta e lancia un appello: "Siamo pronti a dare una ricompensa a chi fornirà alle forze dell'ordine notizie sull'accaduto. Sarebbe importante non tanto per noi quanto per coloro che dovessero un giorno ritrovarsi nella nostra stessa situazione". Da Trieste, sua città, dove svolgeva tutt'altro lavoro, Daniela Zacchigna si è trasferita anni fa in Valdarno dove ha dato vita, nel 2008, alla società con sede prima a Vaggio e poi da un anno a San Giovanni.
Ormai infatti sembra cosa accertata: l'incendio è di matrice dolosa. È partito dall'esterno, vicino a una parete dove erano sistemati alcuni solarium, tra l'altro senza lampade. Da lì le fiamme si sono sviluppate all'interno dell'immobile distruggendo tutto quello che vi era: dai macchinari ai prodotti, compresi 15.000 vasetti di creme. Se ne sono salvati soltanto 400.
La Prestige Italia produce apparecchiature elettromedicali e per l'estetica ed è distributore di macchinari di prestigio, per trattamenti viso, corpo, di solarium, e di prodotti cosmetici professionali. Il danno è stato enorme: circa 300.000 euro ma è un calcolo approssimativo. Senza contare quello che servirà per l'immobile completamente distrutto dalle fiamme a eccezione della parte dove era stata allestita la mostra. Qui il rogo non ha fatto in tempo a svilupparsi grazie all'arrivo tempestivo dei vigili del fuoco di Montevarchi. Si è salvato per poco anche il gattino che da poco tempo stava nella parte destinata agli uffici.
"Devo ringraziare i vigili del fuoco per il lavoro effettuato. Ci hanno salvati. Io e un'altra famiglia viviamo accanto all'azienda – continua Daniela Zacchigna – Il cane ha iniziato ad abbaiare intorno a mezzanotte e ho visto le fiamme davanti alla terrazza. I pompieri ci hanno fatto uscire. Hanno lavorato tutta la notte ma purtroppo le fiamme avevano già distrutto tutto in poco tempo. Se si tratta di dolo, come dicono, non riesco a capire chi possa essere stato".
"Occorrerà tempo, impegno e sacrificio ma io non demordo. Era la mia e la nostra passione, il nostro lavoro e quello di altre 20 persone circa. Ci rimetteremo in piedi e continueremo a portare avanti la ditta".
Oltre ai vigili del fuoco e tutti coloro che hanno lavorato la notte dell'incendio il ringraziamento di Daniela Zacchigna va anche ai dipendenti che dal giorno dopo si sono subito dati da fare per ripulire e mettere in sicurezza l'area e che stanno continuando a farlo.
"Chi ha causato questo disastro non ha provocato un danno soltanto alla società ma anche a chi ci lavora. Stavo pensando anche di assumere altre persone".
Le indagini intanto dei carabinieri stanno andando avanti. Accertata la matrice dolosa si tratta di stabilire chi ha appiccato il fuoco e perché.