Sindacati e iavoratori hanno incontrato il sindaco Enzo Cacioli per sollecitare una mobilitazione collettiva sulla vertenza: “Eravamo ad un passo dalla soluzione, con una proposta di accordo soddisfacente e un potenziale acquirente. Ora il blocco dei conti e il pignoramento del capannone hanno fatto saltare tutto. E si è aperta la procedura di licenziamento collettivo”
Un'ipotesi di accordo che salta quando ormai sembrava tutto risolto: è l'amara situazione in cui si sono ritrovati i 54 dipendenti della Pratigliolmi di Faella, azienda di produzione di lavorati in cotto. Da gennaio a oggi, la situazione è letteralmente precipitata dopo che una parte del capannone è stata pignorata e i conti correnti dell'azienda e della proprietà bloccati.
A riportare l'attenzione sulla vertenza sono stati i sindacati di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che questa mattina insieme alla Rsu e ai lavoratori hanno incontrato in comune il sindaco di Castelfranco Piandiscò, Enzo Cacioli, chiedendo che le istituzioni si mobilitino al loro fianco. Ieri si era svolta l'assemblea sindacale in azienda.
"La scorsa estate tutto era iniziato con la messa in liquidazione dell'azienda – ricorda Fabrizio Conti della Fillea Cgil – a fine ottobre si era presentato un imprenditore di Figline, che aveva manifestato l'interesse ad affittare l'intera azienda e ripartire. Abbiamo avviato un confronto sui numeri, e l'ipotesi di accordo a cui eravamo arrivati a dicembre era soddisfacente. A gennaio al Mise abbiamo raggiunto l'accordo di Cassa integrazione per cessazione, quella riattivata dalla vertenza Bekaert. Quando eravamo pronti, tra febbraio e marzo è arrivato prima il pignoramento di parte del magazzino, poi il provvedimento della Guardia di Finanza che ha bloccato i conti, a fronte del mancato pagamento dell'Iva. E il possibile compratore ha fatto un passo indietro".
L'azienda nel frattempo ha avviato le procedure di fallimento e ha inviato le comunicazioni per il licenziamento collettivo. "Siamo amareggiati – ha detto Daniele Zoppi della Rsu – in questi anni abbiamo fatto di tutto, come lavoratori, per evitare la chiusura dell'azienda".
"Venerdì – ha aggiunto Gilberto Pittarello (Filca Cisl) – saremo al Mise e verificheremo se tecnicamente sia possibile mantenere la Cassa integrazione per cessazione, che avevamo ottenuto. Altrimenti, per questi 54 lavoratori, si aprirebbe la prospettiva della Naspi, in sostanza la disoccupazione, in concomitanza con il fallimento dell'azienda. Sarebbero ovviamente due prospettive diverse. Detto questo, noi riteniamo comunque che un'azienda che nel solo 2018 ha portato un fatturato di 4 milioni di euro non possa chiudere. Abbiamo usato tutti gli ammortizzatori sociali, i lavoratori hanno fatto grandi sacrifici: ora non possiamo vederla finire così".
"Il nostro è un grido d'aiuto che lanciamo nei confronti delle istituzioni, a tutti i livelli – ha spiegato Luciano Galemme (Feneal Uil) – questa è una fornace storica, che dà lavoro dal '61, un'azienda che ha lavoro e fatturato: la sua chiusura sarebbe un dramma non solo per le famiglie e i lavoratori, ma anche per il territorio. A noi sembra assurdo che questa azienda venga lasciata morire".
I sindacati hanno annunciato che scriveranno una lettera al Prefetto di Arezzo, chiedendo un incontro urgente per valutare quali misure possono essere adottate in questa delicata fase: "Occorre tenere conto, infatti, che questa azienda ha pagato gli stipendi fino all'ultimo euro, e ha fatto la scelta di lasciare indietro il pagamento dell'Iva piuttosto che quello delle spettanze ai lavoratori. Riteniamo che questo debba essere tenuto in considerazione", sottolineano i sindacati.
Il sindaco Enzo Cacioli ha assicurato tutto il sostegno ai lavoratori in questa vertenza: "Come abbiamo fatto fin dall'inizio, diamo un appoggio pieno e completo come Amministrazione comunale. Se necessario, saremo presenti agli incontri che si terranno", ha detto. Presente anche il capogruppo di opposizione, Marco Morbidelli: "Ci siamo battuti insieme in questi mesi, e continueremo a farlo. Come già avevo fatto, tornerò a coinvolgere anche la Presidente della Provincia di Arezzo, che era già intervenuta in questa vertenza", ha annunciato.