Non si passerà al completo telecontrollo a distanza, al potabilizzatore di Figline: lo ha spiegato l’assessore Tilli rispondendo in consiglio comunale a una interrogazione di Lombardi. Anche dopo le proteste del mese scorso, per ora restano i turnisti, ma con alcuni tagli
C'è un mezzo passo indietro di Publiacqua sul presidio al potabilizzatore di Figline. Dopo le proteste del mese scorso, e la manifestazione organizzata da Acqua Bene Comune davanti all'impianto, ieri la questione è approdata anche nel Consiglio comunale di Figline e Incisa, grazie a una interrogazione del consigliere Lombardi.
È stato l'assessore Lorenzo Tilli a rispondere: "Anche a noi, come amministrazione comunale, il passaggio da un presidio h24 a uno svuotamento al potabilizzatore sembrava ricco di criticità. Abbiamo per questo interpellato Publiacqua, che tra l'altro non ci aveva avvertito preventivamente di questa scelta, ma che ora ci ha fatto sapere di aver cambiato, almeno in parte, idea".
Dal 4 luglio, dunque, cambierà effettivamente l'organizzazione del presidio umano al potabilizzatore di Figline, ma non spariranno del tutto gli addetti: dagli attuali tre turni con sei persone impiegate, che coprono l'intero arco delle 24 ore, si passerà a cinque addetti e soltanto due turni, in orario 6-22. "Resta scoperto soltanto il turno notturno – ha aggiunto Tilli – che però è quello meno delicato. Comunque sia, noi vigileremo affinché questa modifica non crei problemi". Ci sarà probabilmente una copertura grazie alle reperibilità, ma questo capitolo è ancora in fase di contrattazione sindacale.
"Sono solo parzialmente soddisfatto – ha replicato Lombardi – anche perché restano comunque otto ore scoperte, gestite con il telecontrollo a distanza, con la struttura vuota. Tra l'altro, rappresentanti dell’Usb dei dipendenti Publiacqua ci hanno confermato in effetti che l’azienda ha rivisto il suo progetto, passando appunto alla turnazione su h16, ma che la considera una fase transitoria, mentre l’obiettivo resta comunque di superare le turnazioni".