Nuove misure di sicurezza e pensioni erogate in anticipo. Sono le variazioni di Poste Italiane in merito all’emergenza sanitaria. I segretari regionali dei sindacati: “Adesso tocca ai Prefetti garantire l’ordine pubblico fuori e dentro gli uffici postali”
Poste Italiane cambia alcune disposizioni sia di sicurezza sia per l'erogazione delle pensioni: il motivo è, ovviamente, l'emergenza coronavirus in atto, che ha impegnato l'azienda ad assumere nuove misure precauzionali in tutti i suoi uffici postali, soprattutto dopo le denunce dei sindacati regionali di Cisl, Cgil e Uilposte.
"Dopo giorni di denunce e purtroppo in netto ritardo, registriamo alcuni passi in avanti in materia di sicurezza – dichiarano Marco Nocentini Slp-Cisl Toscana, Graziano Benedetti Slc-Cgil e Silvia Cirillo Uilposte – a partire da oggi saranno installate nelle postazioni degli operatori di sportello, i divisori in plexiglass per una maggior sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio al Covi-19; le installazioni saranno completate entro la data di pagamento delle pensioni”.
“Inoltre, constatiamo che, a seguito delle nostre denunce riguardo i tentativi di aggressioni subite nei giorni scorsi da molti operatori di sportello – proseguono i sindacati – Poste Italiane ci ha informato di aver chiesto l’intervento delle Prefetture, Carabinieri, Polizia postale e si avvarrà di un servizio privato di vigilanza; chiaramente continuiamo ad auspicare la dotazione capillare per tutti i lavoratori dei vari settori, di mascherine, gel igienizzante e guanti, diventati oramai dpi fondamentali” proseguono i rappresentanti sindacali."
“Chiediamo con forza alle Istituzioni la riduzione dei livelli del servizio postale – affermano i sindacati – con la definizione dei servizi essenziali da dover erogare negli uffici postali e nel servizio del recapito. Questo consentirebbe una riduzione del personale in servizio ed una minor affluenza di clientela, che come più volte denunciato, è fonte di assembramenti assolutamente vietati dal Governo”.
“Proprio per andare incontro alle recenti normative governative, a partire dal 26 marzo e fino al 1 aprile 2020, saranno in pagamento le pensioni – concludono i Segretari regionali –con l’introduzione della novità di diluire i pagamenti in più giorni al fine di evitare pericolosi affollamenti; nella stessa ottica si colloca l’invito a ritirare la pensione presso i 7000 ATM su tutto il territorio nazionale. Chiediamo ai Sindaci di diffondere queste notizie ai propri cittadini e di ribadire che così come indicato dal DPCM, è possibile uscire di casa e recarsi in ufficio postale soltanto per espletare operazioni con carattere d’urgenza".
Le pensioni del mese di aprile, dunque, saranno accreditate in anticipo il 26 marzo. Nel caso non fosse possibile evitare il ritiro della pensione in contanti in ufficio postale, sarà necessario presentarsi allo sportello secondo la seguente ripartizione dei cognomi. Qui, invece, la mappa di Poste Italiane da poter consultare per sapere quali uffici sono aperti e chiusi.