Il Comitato per il ‘no’ ha raccolto 220 firme. Sabato prossimo incontro tra il parroco e i cittadini ed entro la fine del mese assemblea con le due amministrazioni comunali di Figline Incisa e Greve in Chianti. Interpellanza della Lega Nord Toscana. L’assessore Meazzini afferma che non ci sono certezze
La storia si ripete. Come già accaduto al Saltino tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017, anche a Poggio alla Croce dell'arrivo di circa 30 migranti in una struttura privata non è stato avvertito nessuno. Le due amministrazioni comunali di Figline Incisa e di Greve in Chianti, competenti per la frazione che conta circa 150 abitanti, ne sono all'oscuro. Verranno ospitati nell'ex albergo – ristorante Villa Viviana, di proprietà privata, e gestiti dalla Cooperativa sociale Cristoforo di Pontassieve.
La struttura che una volta era una scuola è stata ristrutturata e risistemata e giudicata da Asl e Prefettura idonea ad accogliere i migranti. In paese la voce si è sparsa velocemente e sono nati così due Comitati, uno per il 'no' e uno per il 'si, che in fondo desiderano la stessa cosa.
Il primo ha lanciato anche una petizione, ha raccolto 220 firme e ha inviato la documentazione alla Prefettura di Firenze, alle due amministrazioni comunali competenti e ai carabinieri, con questa motivazione: "Come già appurato in altre iniziative simili come "Il Saltino", tale situazione risulta estremamente negativa sia per le piccole comunità che accolgono, sia nei confronti degli ospiti che finiscono per essere relegati in zone scomode e lontane da tutti i servizi. Con queste condizioni di ghettizzazione risulta difficile l'integrazione con le popolazioni locali alimentando la diffidenza in persone che vengono abbandonate dalle autorità. Ancora una volta la sensazione è che si voglia confinare queste persone in aree periferiche dove spesso si lascia agli abitanti il disagio della gestione quotidiana delle problematiche che si presentano in tali situazioni".
Dal canto suo il Comitato per il 'si' dopo aver sottolineato di non aver ricevuto ancora "alcune informzione ufficiale e certa da nessuna autorità competente a proposito di quante persone, di che età, e quando arriveranno", continua: " alla luce dello spirito di comunità che ha sempre animato il nostro paese ci azzardiamo a pensare che che questa potrebbe essere un'opportunità piuttosto che un problema".
Sulla mancanza di notizie certe e concrete si sofferma anche l'assessore del Comune di Figline Incisa, Ottavia Meazzini che si è resa disponibile a incontrare la Cooperativa, prima, e i cittadini, poi, per accertare la vicenda, la vericidità della notizia e le modalità con le quali i migranti arriveranno e saranno sistemati a Poggio alla Croce.
Intanto il parroco della frazione sabato prossimo alle 15.00 ha organizzato in piazza del Giaggiolo un'assemblea generale insieme all'SMS, la Società di Mutuo Soccorso. L'incontro invece con le due amministrazioni comunali e i cittadini dovrebbe tenersi entro la fine del mese.
Infine sulla vicenda interviene anche la Lega Nord della Toscana che ha già preparato un'interpellanza da presentare nel consiglio comunale di Greve in Chianti.
"Non è certamente una notizia che fa scalpore, è ormai una quotidianità nei piccoli borghi storici delle nostre zone – afferma Mario Cinque, responsabile della Sezione Valdarno Fiorentino Lega Nord – un privato vuole ricavare un po’ di reddito da un immobile di proprietà, si cerca una cooperativa, si aderisce ad un bando della Prefettura di competenza e si aspettano gli arrivi. Si stipano dove è possibile, anche a costo di non seguire un filo logico ed un programma adeguato per una eventuale integrazione. Per questo non si sta troppo a guardare il rapporto nuovi arrivi/abitanti, i collegamenti per eventuali spostamenti, l’economia e la struttura del borgo stesso. E nonostante questo, nonostante i soli 150 abitanti, si riesce a fare ulteriori danni. Si riesce a spaccare una popolazione mettendo la prima pietra di una integrazione già fallita in partenza. Si sono creati addirittura due comitati, uno contrario ed uno pro accoglienza, entrambi procedono con una raccolta firme. Peccato che le Autorità non abbiano la minima idea di come poter risolvere tale problema; lo insegnano le frazioni di Tosi, Saltino, Palazzolo, Cetina ecc. ecc. dove si è stipato tutto il possibile, facendo danni irrecuperabili, fregandosene delle richieste e dei problemi della popolazione".