Il 17 marzo il debutto al cinema del film di Pino e gli Anticorpi. Il trio comico protagonista di “Bianco di Babbudoiu”: un film che parla anche molto valdarnese. Ecco il trailer della commedia ambientata in Sardegna.
Ancora pochi giorni di attesa e Pino e gli Anticorpi approderanno sul grande schermo con “Bianco di Babbudoiu”. Il debutto sarà il 17 marzo: il film parla anche molto valdarnese e nei giorni scorsi è stato lanciato il trailer in vista dell'ormai imminente approdo nelle sale cinematografiche.
Un lavoro prodotto da 3zero2, Firenze Produzioni Cinematografiche e Babbudoiu C. In particolare Firenze Produzioni Cinematografiche si è occupata delle riprese e della co-produzione del film che viene distribuito da Lucky Red in tutta Italia. Reggellesi sono sia il regista Igor Biddau, che il direttore della fotografia Ivan Rossi.
Il trio composto da Roberto Fara, Michele e Stefano Manca, da sempre molto legato al Valdarno, è protagonista di una commedia frizzante ambientata in Sardegna. “I fratelli Michele e Roberto Mannu e il cognato Stefano Fais– si legge nella scheda del film – gestiscono le “Tenute Babbudoiu” un’azienda vinicola fondata nel 1948 nel comune di Sassari. Sotto la loro guida, la storica cantina è diventata una moderna realtà industriale del settore, in corsa verso nuovi traguardi nonostante le mille difficoltà che investono gli imprenditori dell’Italia di oggi. I soci vivono in controtendenza la crisi economica organizzando convention faraoniche forti del successo dei loro vini".
"Tutto questo è destinato a finire. I tre soci scoprono, infatti, che la società ha accumulato 500.000 euro di debiti e hanno solo quindici giorni per trovare il denaro necessario. E non sarà facile: tenteranno qualsiasi cosa per racimolare la cifra, in un'escalation di disperazione, comicità, equivoci ed episodi rocamboleschi che non porteranno ad alcuna soluzione. Ma quando tutto sembrerà perduto e i rapporti familiari ormai alla deriva, ecco che si presenta davanti ai loro occhi la soluzione: un bicchiere di Bianco di Babbudoiu”.
