“Torniamo in questi luoghi come in un rituale necessario, perché Pian d’Albero e Sant’Andrea ancora ci parlano in maniera chiara e netta”: con queste parole la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai, ha aperto le commemorazioni per i 79 anni dall’eccidio di Pian d’Albero. Il ricordo degli eventi del 1944 è stato celebrato ufficialmente domenica 25 giugno con una mattinata densa di commozione.
La cerimonia è cominciata con la deposizione della prima corona nei pressi del casolare della famiglia Cavicchi, dove il 20 giugno di quell’anno cominciò l’attacco dei tedeschi contro il rifugio dei partigiani della 22ª bis Brigata d’Assalto Garibaldi “Sinigaglia”. L’area monumentale di Sant’Andrea in Campiglia è stata poi il teatro della seconda parte della celebrazione, con la deposizione delle altre corone in ricordo delle vittime dell’esercito nazifascista, in ricordo dei “Black Watch”, il reggimento scozzese che partecipò alla battaglia a Monte Scalari in quella stessa estate del ’44, e in ricordo di Giuseppina Cavicchi, l’ultima sopravvissuta della strage, scomparsa lo scorso anno.
La celebrazione ha visto poi gli interventi di Federico Cecoro, presidente del Consiglio comunale di Figline e Incisa Valdarno, di Gloria Mugnai per l’Anpi sez. Aronne Cavicchi di Figline e Incisa Valdarno, di Rachel Rennie in rappresentanza dell’associazione “The Black Watch” e di Giulia Mugnai, sindaca del Comune di Figline e Incisa Valdarno.
“Pian d’Albero è un luogo di dolore, individuale e collettivo, perché rappresenta la vita strappata, lo spietato strumento del nazifascismo per opprimere e privare uomini e donne della loro felicità e della loro libertà – hanno detto la sindaca Mugnai e il presidente del consiglio comunale Cecoro – Pian d’Albero è il dolore straziante di Giuseppina Cavicchi, sorella, figlia e nipote, che per il secondo anno non può essere più con noi con i suoi occhi che avevano visto l’orrore. La paura, il dolore e la disperazione di Pian d’Albero e delle altre centinaia di luoghi di stragi ed eccidi nazifascisti non sono riusciti a sconfiggere l’Uomo. Perché quello che è seguito a questi massacri è la Costituzione, è la Repubblica democratica, è l’Europa unita. A ricordarci che dalle macerie si possono costruire civiltà, diritti, dignità, consegnandoci l’obbligo morale di combattere ancora per i diritti negati”.
Erano presenti alla cerimonia la Giunta comunale di Figline e Incisa Valdarno, la Regione Toscana e molti Comuni limitrofi (Firenze, Greve in Chianti, Loro Ciuffenna, San Giovanni Valdarno, Rignano sull’Arno, Terranuova Bracciolini, Pontassieve, Bagno a Ripoli). L’accompagnamento musicale della cerimonia è stato a cura della Corale Alessandri dell’Associazione Scuola di Musica Schumann.