Collaboratori scolastici assunti con contratto ‘covid’: ma per alcuni di loro lo stipendio è arrivato solo a settembre e ottobre. Poi più nulla, nonostante ripetuti annunci. Dal Valdarno, la testimonianza di una ragazza: “Sono in grave difficoltà, è una situazione assurda”
"Mi presento tutti i giorni a lavorare, puntuale e svolgo sempre i miei compiti. Sono in servizio come Collaboratore scolastico dal 24/09 e ad oggi, 29 gennaio 2021, ho percepito solo gli stipendi di settembre e ottobre 2020. Mi chiedo con quale coscienza veniamo lasciati senza stipendio da 3 mesi". A parlare è una ragazza del Valdarno, assunta dal Miur con contratto 'covid' e scadenza a giugno. Come molti altri suoi colleghi in tutta Italia, aspetta da tre mesi la liquidazione degli stipendi da novembre in poi: e in una lettera a Valdarnopost esprime tutta la sua rabbia per questa situazione.
"Sono frustrata, arrabbiata, delusa. Nella scuola dove lavoro siamo 6 collaboratori, 3 dei quali percepiscono regolarmente lo stipendio (hanno già avuto anche gennaio) e 3 niente. Io sono tra i 3 che non hanno avuto niente. Ho bollette arretrate, affitto da pagare, frigo quasi vuoto. Quando ho accettato il posto pensavo che “lavorare per lo stato” sarebbe stato un vantaggio. Ma forse mi sbagliavo. Da chi siamo tutelati? Chi ci dà i soldi per pagare le bollette e per mangiare? Sono anche una studentessa universitaria e non importa dirvi quanta fatica faccia a lavorare 36 ore a settimana e a prepararmi per gli esami, a restare al passo con le lezioni. Tutto ciò è molto frustrante e per niente gratificante".
Il problema non riguarda soltanto questa ragazza, ma molti collaboratori scolastici (ma anche personale docente) assunti con contratto cosiddetto 'covid', contratti brevi per far fronte proprio alle emergenze covid nelle scuole. Secondo i sindacati, il problema sarebbe nato da una controversia fra i Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia sull’ammontare delle risorse necessarie a pagare i contratti. Uno dei capitoli di spesa non avrebbe mai ricevuto i necessari fondi per le liquidazioni e, così, i pagamenti non sono mai partiti. L'ultima emissione era prevista per il 25 gennaio ma non ha portato i soldi nei conti correnti di molti assunti 'covid'.
"Ci dicono che entro fine mese arrivano i soldi – continua la testimonianza – ma poi questa data viene spostata, di uno, due, dieci, giorni. Sono veramente in difficoltà, io come tanti altri. Ma capite bene che tutto ciò è molto frustrante. E ho paura. Paura che se non arriva lo stipendio non ho niente. Niente. Devo lasciare casa dove sono in affitto, devo lasciare i miei sogni?