Manca un mese al referendum per decidere la fusione di alcuni comuni in Toscana, tra cui Laterina e Pergine. La prima cittadina Simona Neri interviene “per evitare allarmismi. Anzi, pensiamo a come potenziare i servizi con questa opportunità”
Ad un mese dal referendum per decidere la fusione tra i comuni di Pergine e Laterina, la prima cittadina Simona Neri interviene per parlare dei servizi ai cittadini, per evitare allarmismi e confermare l'assenza di verità nelle voci di possibili chiusure o spostamenti di alcune strutture pubbliche in caso di vittoria del 'sì' il prossimo 30 ottobre.
"Quando si parla di 'servizi' si parla di sportelli pubblici ma, più in generale, di servizi al cittadino ed alle famiglie: scuolabus, doposcuola, centri estivi, ma anche servizi sociali per gli anziani e quindi per le fasce più fragili. E poi, chiaramente, ci si riferisce anche ai servizi amministrativi (come Urp, Anagrafe, Sportello Sociale, Sportello Scuola, Tributi), che non verranno spostati dalle due sedi comunali attuali".
In caso di risultato positivo del referendum, saranno istituiti formalmente due municipi sia a Pergine che Laterina, come sedi di erogazione dei servizi e di rappresentanza istituzionale. "Ci tengo a puntualizzarlo, perché in questi giorni si sentono dire tante cose, si sente dire che con la fusione perdiamo il Comune, qualcuno ha addirittura detto che con la fusione chiuderanno la Caserma dei Carabinieri".
"Ecco, queste sono chiaramente notizie diffuse per creare allarmismo e per impressionare" – prosegue il sindaco di Pergine – "Non verrà spostato il Comune e non c'è alcun legame tra l'unificazione dei Comuni e la chiusura di Caserme, così come di scuole o poste, sulle quali non c'è nessuna ipotesi di riorganizzazione o ridimensionamento".
"Due consigli comunali non avrebbero messo in gioco la propria credibilità se non fossero convinti della bontà di questo progetto di fusione: i comuni che lo faranno prima avranno davvero più risorse per potenziare l'offerta ed investire sui lavori pubblici".
"Al di là degli allarmismi, invece, manteniamo il dibattito sulle cose concrete e pensiamo piuttosto a come potremmo potenziarli, questi servizi, e quali investimenti pubblici potremmo fare su ogni frazione con 10 milioni di contributi a disposizione" – conclude Neri – "E’ davvero arrivata un’opportunità per rilanciare il nostro territorio ed aumentare la qualità della vita delle prossime generazioni, diminuire un po’ le tasse ed attrarre qualche nuovo imprenditore. Quello che abbiamo non ci verrà tolto, verrà ovviamente migliorato, questo è il punto di vista di un amministratore che di certo non ha a disposizione le risorse che si avevano qualche anno fa."