03, Maggio, 2024

Per non dimenticare: inaugurata la panchina rossa intitolata ad Alessandra Barluzzi, uccisa dall’ex fidanzato

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Alessandra Barluzzi, incisana, aveva 33 anni, due genitori ed un fratello che l’amavano, un lavoro e tutta una vita davanti fatta di sogni, di speranza, di futuro. Quel futuro, però, le è stato negato da chi non ha accettato un ‘no’: la notte del 15 giugno 2001 l’ex fidanzato è entrato nella sua abitazione di San Clemente ed ha messo fine alla sua giovane vita.

Nella mattina, per non dimenticare la sua storia e quella di tante altre donne, maltrattate, umiliate, offese e poi uccise è stata inaugurata una panchina rossa, installata nei giardini di Villa Campori ad Incisa, dal Sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai, dall’assessore alla Cultura, Francesca Farini, e dall’assessore regionale alle Politiche di genere, Alessandra Nardini. Quella di Villa Campori è la quarta panchina rossa presente sul territorio.

A richiedere la nuova panchina rossa a Incisa e a donare l’opera installata a Figline sono state 25 associazioni del territorio (SPI CGIL Lega Valdarno Fiorentino Coordinamento Donne, FNP CISL pensionati Valdisieve Valdarno Coordinamento Donne Firenze Prato, ANTEAS Valdisieve Valdarno, Auser Figline, Auser incisa, associazione Il Giardino, Unicoop Firenze Sezione Soci Valdarno Fiorentino, AVO Figline, PROCIV ARCI Incisa, Calcit Valdarno Fiorentino Figline, GAIB Gruppo Avvistamento Incendi Boschivi, Croce rossa Incisa, associazione Amici del Valdarno, Arciconfraternita Misericordia, circolo MCL “Giuseppe Fanin”, circolo MCL Ponterosso Figline, ANPI sezione “Aronne Cavicchi”, Polisportiva Rugiada, SMS PA Croce Azzurra Figline, Circolo ARCI “Luigi Bonatti” Matassino, Circolo ARCI La Massa, Circolo ARCI “Rinascita”, Circolo ARCI Incisa, Circolo ARCI Restone, Circolo ARCI Amicizia), che hanno fatto rete e chiesto il supporto del Comune per realizzarle, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini su questo tema.

Alessandra Barluzzi fu uccisa nella notte del 15 giugno: era uscita con le amiche ed al rientro nella sua abitazione di San Clemente trovò ad attenderla l’ex fidanzato, un imprenditore del marmo di Carrara. Non accettava che Alessandra avesse messo fine alla loro relazione: la perseguitava al telefono e con i messaggi, l’aspettava fuori dello studio commerciale dove lavorava fino a quella drammatica notte. Solare, piena di vita e di sogni per il suo futuro, fu uccisa per aver detto ‘no’ ad una relazione nella quale probabilmente non credeva più. L’ex fidanzato fuggì con l’auto e arrivato a Firenze chiamò i carabinieri e si costituì. E’ stato condannato dal Tribunale di Firenze a 14 anni. Adesso è libero. Il suo omicidio distrusse la vita anche della famiglia, il fratello Massimo ricorda ancora tra le lacrime e lancia un appello a tutte le donne: “Parlate e denunciate”.

“Sensibilizzare, far conoscere questi fenomeni, combatterli e prevenirli diventa fondamentale – ha affermato l’assessore regionale alla politiche di genere, Alessandra Nardini – Queste panchine diventano il simbolo di una riflessione su quanto lavoro ancora ci sia da fare per promuovere una cultura del rispetto e della parità a partire dalle giovani generazioni. Un paese che non riesce a proteggere ed a dare uguali diritti alle donne è un paese che ancora deve fare tanti passi in questa direzione”.

“Siamo felici di ritrovarci oggi qui, in presenza, per un momento di riflessione intorno ad un tema quanto mai attuale – commenta la Sindaca Giulia Mugnai – condiviso con 25 associazioni del territorio, che ringrazio per averci proposto le iniziative di questa mattina e per il lavoro di rete che ha permesso di realizzarle. È stata loro, infatti, l’idea di unire le forze e di scegliere due installazioni e due luoghi, collocati nei due capoluoghi, perché possano diventare due simboli di memoria collettiva e di sensibilizzazione al tema dei femminicidi. Le celebrazioni di oggi, rimandate a causa della pandemia, si sarebbero dovute tenere già lo scorso 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna. Diritti che troppo spesso vengono violati, anche brutalmente, come testimonia il terribile fatto di cronaca che ha coinvolto, e sconvolto, la nostra comunità nel 2001. Ringrazio quindi, ancora una volta, tutti coloro che hanno contributo all’organizzazione di questa doppia inaugurazione e l’Assessora Nardini per la presenza, perché per tutti noi la giornata di oggi è un modo per non dimenticare Alessandra Barluzzi e tutte le vittime di violenza, di cui troppo spesso non conosciamo il nome perché il loro carnefice si annida tra le loro mura domestiche: a loro voglio dire che non sono sole e che, come testimonia la giornata di oggi, hanno un’intera comunità pronta a far loro da scudo”.

A seguire, presso i Giardini di via Vittorio Veneto a Figline, è stata invece posizionata un’installazione permanente, che raffigura una grossa pietra incastrata in una parete per simboleggiare e celebrare la forza delle donne, in risposta alle violenze che spesso si trovano a subire.

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