La vicenda di una pensionata di San Giovanni che dal mese di aprile ha scoperto di essere morta per l’Inps. Quindi niente pensione e conti correnti chiusi
Per l'Inps la donna è morta: questo significa blocco della pensione e di conseguenza anche del conto corrente, delle carte di credito e del bancomat. E per chi vive grazie a quella somma ogni mese vuol dire anche non poter pagare le bollette e le spese di tutti i giorni.
La protagonista della vicenda è una pensionata residente a San Giovanni che racconta la sua vicenda:
“Fino a marzo non ci sono mai stati problemi, poi da aprile la pensione ha smesso di arrivarmi. Ho segnalato la cosa all'Inps di Montevarchi e mi hanno garantito che ad agosto mi sarebbe arrivato un bonifico per il recupero degli arretrati. Nel mese di luglio mi sono stati saldate -continua- le mensilità di maggio e giugno, quindi a fine luglio la sorpresa di avere il conto corrente bloccato. Mi sono rivolta alla banca e mi hanno spiegato che il fatto dipendeva dall'Inps, che aveva comunicato il mio decesso e con esso era stata sospesa l'erogazione della pensione, le carte e il conto erano tutte bloccate e quindi non potevo compiere nessun tipo di operazione”.
A questo punto la sangiovannese non si è data per vinta e ha fatto accertamenti scoprendo che sia per l'ufficio anagrafe del comune di San Giovanni che per l'Inps di Arezzo risultava essere viva e vegeta, a differenza di quello che risultava alla sede montevarchina, dove anche il dirigente, nel corso di un faccia a faccia, non era riuscito a spiegare le ragioni di quello che era accaduto, dando precise garanzie per la sistemazione della questione.
Odissea finita? Niente affatto perchè la donna continua ad avere il conto corrente bloccato e si trova adesso senza soldi e in serie difficoltà anche per fare la spesa.
“Ho dovuto fare anche il certificato, su carta da bollo, che attesta la mia presenza in vita, ma non è servito a nulla e temo che al danno si aggiunga il dovere pagare qualche tipo di tassa per lo sblocco del mio conto".