Posizione critica del consigliere di opposizione nei confronti dell’iter scelto dall’Amministrazione comunale. “Un partenariato attivato senza discussione in Consiglio e senza procedura di evidenza pubblica”, sottolinea l’ex sindaco
Affidare i lavori per il Brilli Peri, per l'antistadio e l'impianto di Mercatale, con un bando ad evidenza pubblica invece che con la forma del partenariato scelta dall'Amministrazione comunale di Montevarchi: è la proposta che arriva dal consigliere di Montevarchi Democratica, Francesco Maria Grasso, che in merito presenterà una mozione al consiglio comunale del prossimo 19 dicembre.
Grasso definisce infatti "irrituale" l'iter attivato da Palazzo Varchi, e spiega: "La programmazione è stata inserita negli atti del Consiglio comunale in via d’urgenza senza notizie e discussione alcuna; si tratta di una procedura che non trova alcun riscontro nel codice degli appalti, anzi: viola i principi fondamentali del codice stesso". Il vulnus, secondo l'ex sindaco oggi all'opposizione, consiste nel fatto che "la delibera di Giunta, nel dichiarare il pubblico interesse di una proposta di partenariato, procede anche ad individuare il soggetto che andrà poi a realizzare e gestire l’opera: il tutto in netto contrasto con l’avviso di manifestazione di interesse che era stato approvato nel 2018, che prevedeva invece la verifica di mercato utilizzando le procedure del codice degli appalti una volta perfezionata la proposta".
Insomma, secondo Grasso è necessaria "la procedura di evidenza pubblica con uno specifico bando", e non è vero invece, come si legge nella delibera di Giunta, che "non bisogna verificare il mercato sostenendo che la concorrenza “è assente”. In ogni caso – commenta il consigliere – si considera alquanto irrituale che l’assegnazione sia fatta dalla Giunta, e cioè dalla politica, invece che dal dirigente preposto e nei limiti delle procedure e con i tempi indicati dal Codice degli appalti". Nel testo della mozione, Grasso rileva altre anomalie, tra cui il fatto che "il soggetto che ha partecipato alla procedura di manifestazione di interesse è completamente differente rispetto a quello a cui, la giunta, riconosce la titolarità di sottoscrivere la concessione", e che il comune "ha assegnato il tutto alla società sportiva e a terzi soggetti mai comparsi nei precedenti atti amministrativi".
Insomma, scrive il consigliere, "considerate le irritualità nella procedura che in futuro potrebbe viziare tutto il procedimento e anche la regolarità delle singole opere che andranno ad eseguirsi, si ritiene di proporre in via di bonario consiglio all’Esecutivo per concorrere alla buona riuscita della proposta, di concludere il procedimento iniziato modificandone le modalità finali" e con la mozione si impegna "a rivedere la procedura, modificare le parti irrituali ed attivare la fase del bando di evidenza pubblica".