Su Panorama la vicenda risalente al 2007 che vede protagonista il padre del Ministro Boschi. Indagato e prosciolto per la compravendita di una fattoria di Civitella in Val di Chiana
Dopo la vicenda di Banca Etruria, di cui era vicepresidente, l'informazione a livello nazionale punta l'attenzione anche sulle questioni passate di Pierluigi Boschi, padre del Ministro Maria Elena. Adesso spunta la storia della compravendita della fattoria di Dorna a Civitella in Val di Chiana per la quale Boschi fu prima indagato, insieme ad altre otto persone, per turbata libertà degli incanti e riciclaggio poi prosciolto dalla Procura di Arezzo. Il caso archiviato. La storia è stata riportata alla luce dal settimanale Panorama in edicola da oggi.
“L'asta oggetto delle verifiche – scrive Antonio Rossitto su Panorama – è la cessione della Fattoria di Dorna di Civitella in Val di Chiana, a pochi chilometri da Arezzo: 303 ettari di terreno, tra vigneti, oliveti, seminativi e bischi. E 12 immobili: un edificio padronale, sette case coloniche e quattro fabbricati. E' una grandissima tenuta di proprietà della Università di Firenze che nel luglio 2005 la mette all'asta: la base è di 9 milioni di euro. La proprietà viene poi venduta più di due anni dopo, il 12 ottobre 2007 ma con trattativa privata. Così la Fattoria di Dorna è acquistata dalla Valdarno superiore società cooperativa agricola su iniziativa del presidente del consiglio d'amministrazione Pierluigi Boschi”.
L'acquisto va a buon fine per 7,5 milioni di euro. Rossitto continua: “La cooperativa guidata da Boschi si aggiudica comunque il lotto dichiarando però di “partecipare per sé o persona da nominare”. L'indicazione dell'acquirente avviene il 9 novembre 2007: il preliminare e il successivo rogito saranno sottoscritti dalla Fattoria di Dorna società agricola. Un'impresa ufficialmente nata poco dopo il 29 novembre 2007, di cui è socio al 90% lo stesso Boschi. Le altre quote sono invece in mano a Francesco Saporito, un imprenditore immobiliare originario di Petilia Policastro, in provincia di Crotone”.
Le quote di Boschi si riducono nel tempo fino al 2009 quando uscirà dalla società. L'inchiesta della Procura di Arezzo scatta nel 2010 in seguito ad alcune compravendite di parti della Fattoria. Boschi viene “accusato di aver ricevuto in nero 250mila euro per la vendita di un podere. Circostanze che non sono mai approdate in un processo. Un anno fa Boschi è uscito di scena”.
Intanto la prima commissione del CSM, dopo le notizie apparse sul settimanale Panorama, ha riaperto l'istruttoria sul procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, per presunta incompatibilità.