Riceviamo e pubblichiamo questa lettera firmata da Chiara Parrini, educatrice d’infanzia, dedicata al tema della mensa e del pasto a pane e olio, che sta facendo molto discutere in questi giorni. “Solitamente la notizia parla dei bambini, con la mia lettera mi propongo di parlare ai bambini”, spiega
"Cari bambini e care bambine di Montevarchi,
vi scrivo perché mi piacerebbe conoscervi tutti, proprio tutti tutti quanti siete, compresi quelli che si leccano le dita dopo aver mangiato le fette di pane con l’olio. Alzi la mano chi non ha mai provato a farlo.
Vietato dire bugie!
Leccarsi le dita oleose è un’arte; serve esperienza e vi assicuro che, se pane e olio è la sola cosa che si ha nel piatto, si diventa dei veri campioni. Nessuno ci può più battere.
Mi è dispiaciuto tantissimo sapere che alcuni di voi hanno pianto quando hanno avuto di fronte a sé un piatto che conteneva soltanto pane con olio. Mi è dispiaciuto non meno per voi altri che avreste voluto piangere ma vi siete vergognati a farlo e avete preferito fingere che questa stranezza vi lasciasse indifferenti.
Quante cose incomprensibili sappiamo fare noi adulti! Ma voi non vergognatevi mai di protestare per le cose ingiuste. Potete impugnare una corteccia di pane con olio come fosse la spada di Re Artù, salire in piedi sulla sedia e dire al vostro pubblico sbigottito: "Da domani pastasciutta e bracioline!!!".
Dal piccolo paese dove abito, proprio ieri, vi sorridevo e facevo il tifo per voi ma non potevate vedermi. Sventolavo una bandiera con scritto a caratteri cubitali: "Viva Panolio!!!". Volevo raccontarvi di quello che si può fare con le fette di pane con l’olio ma non potevate sentirmi.
Quanti strepitosi gol avete già segnato? Per chi non lo avesse ancora fatto: dividere la fetta di pane in due. Svuotarla della midolla. Porre l’archetto di corteccia restante in verticale e la rete è pronta. Adesso compattare con cura la midolla e la palla è pronta (uffa, si ungono le dita… basta leccarle!!!). Dopo ripetuti gol non ci resta che mangiare e dipende molto dai gusti; c’è chi divora prima la palla e chi per primo rosicchia la rete.
Per non dire di tutto quello che potete ammirare se la fetta di pane svuotata viene collocata sull’occhio come fosse una lente, o se – più grande – riesce a racchiudere entrambi gli occhi come fosse una maschera da sub. Chi l’ha detto che un tavolo è un tavolo? A volte è un fondo marino dove le bricioline di pane con olio sono minuscoli pesci sfuggiti ad immense balene. Altre volte è un cielo e le stesse bricioline sono le stelle che lo fanno brillare. Chi conosce le costellazioni? Chi ha notato quanto è bello il colore dell’olio se la fetta di pane si imbatte in un raggio di luce?
Potrei continuare per molto ancora, ma le vostre fantasie sono tante e di più e più belle delle mie per cui mangiate e giocate e ancora giocate e mangiate e fatelo insieme perché non c’è pezzetto di braciolina più buono di quello strappato dalle dita di un amico che ve lo porge e non c’è bocconcino di pane oliato più gustoso di quello che ci passa qualcuno seduto un po’ più in là.
Se ad un tratto può accadere che vi siano sottratte pietanze dal piatto (a voi è successo quando avete scoperto che c’era soltanto pane con olio), nessuno può sottrarvi la spinta a immaginare e realizzare altri mondi possibili.
Una cosa è certa: questa sera mi preparerò due fettine di pane con l’olio e casomai… mi leccherò le dita!".
Con affetto,
Chiara Parrini
Educatrice d’infanzia.