Nel giorno della Festa della donna, previste mobilitazioni in una quarantina di Paesi per dire no alla violenza di genere. In Italia l’iniziativa è stata rilanciata dalla rete “Non una di meno” e conta sull’adesione di molti sindacati, compresa la Cgil. Lo sciopero durerà 24 ore e riguarderà il settore pubblico e privato
Sarà un 8 marzo di sciopero, quello di quest'anno: è una mobilitazione internazionale, che coinvolge circa quaranta paesi del mondo, e vede protagoniste le donne. In Italia l'ha rilanciata la rete "Non una di meno", e all'appello delle donne della rete hanno risposto solo i sindacati di base e la Flc Cgil, che hanno indetto lo sciopero generale. Non hanno aderito i confederali.
Le donne, dunque, si asterranno dal lavoro e anche dalla cura, cioè dal lavoro in casa e per i figli, per ribadire il rifiuto della violenza di genere. "L'8 marzo – hanno spiegato le promotrici dello sciopero – torna a essere un momento di 'mobilitazione femminista'. Previsti cortei e manifestazioni in diverse piazze d'Italia".
Interessati da questo sciopero sia il settore pubblico che quello privato: potrebbero essere a rischio, a seconda ovviamente dell'adesione, i trasporti pubblici, i servizi scolastici, e anche alcune prestazioni sanitarie. Anche servizi come quelli degli sportelli al pubblico di società che gestiscono ad esempio l'acqua o i rifiuti sono a rischio.