Il sindaco di Montevarchi insieme al consigliere regionale di Fratelli d’Italia hanno visitato la Gruccia e incontrato anche la neo-direttrice. “Qui abbiamo verificato la presenza di grandi eccellenze e di alcune criticità. Ora la politica regionale dia seguito all’impegno per il riconoscimento di ospedale di primo livello”
Un sopralluogo all'interno dei reparti del Santa Maria alla Gruccia, insieme anche alla neodirettrice del presidio, dottoressa Innocenti: lo hanno compiuto, questa mattina, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini e il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi. È stata l'occasione non solo per verificare di persona le tante eccellenze del presidio, ma anche per riaccendere i riflettori sulla questione, ancora non risolta, del riconoscimento di primo livello per l'ospedale valdarnese.
"Avevo chiesto al consigliere Marcheschi una attenzione verso il nostro ospedale – ha spiegato Chiassai – e lui si è offerto di visitarlo per vedere da vicino questa realtà. Abbiamo trovato tanti professionisti di eccellenza, personale preparato e che lavora con grande sacrificio, anche perché il problema maggiore rimane, ancora, quello dela carenza di organico, dai medici agli Oss, in particolare al Pronto soccorso. Per questo, ancora una volta, torniamo a chiedere che questo ospedale, dalle enormi potenzialità e con un bacino di utenti che va ben oltre i confini del Valdarno, sia riconosciuto di primo livello: da un anno e mezzo c'è un impegno unanime in Regione, ma non siamo andati avanti formalmente. È ora che il governo regionale se ne occupi, magari facendo tesoro anche del momento di preparazione della campagna elettorale, purché si porti a casa il risultato".
"Ho trovato un ospedale di grande eccellenza, specialmente sullo stato del servizio – ha commentato Marcheschi – un presidio che dunque ha potenzialità alte che si devono assolutamente valorizzare. È una anomalia invece il fatto che il percorso per il riconoscimento in deroga della classificazione di primo livello non sia stato portato a termine. A questo punto serve uno scatto in avanti della politica, e la decisione non può venire da altri che dalla Regione: ed è importante che arrivi qui, un ospedale che fa grandi numeri. Sarebbe assurdo fare una battaglia fra poveri con il vicino ospedale di Figline: forse sarebbe stato più utile mettere l'intero Valdarno sotto un'unica area. Così non è stato, ma questo non deve impedire che il Santa Maria alla Gruccia sia riconosciuto di primo livello: non solo per assicurare ai cittadini utenti un servizio sempre efficace ed efficiente, ma anche perché il presidio sia un polo attrattivo per i professionisti, i medici, gli operatori sanitari".