Cna, Confartigianato, Confindustria, Confapi, Confcommercio e Confesercenti riaprono la pagina del Comune unico di tutto il Valdarno. “Spinta innovativa indispensabile per la vallata”, sostengono. E chiedono a tutti i candidati sindaci di farsi carico fin da ora di questo obiettivo
"Questo è il momento per tornare a parlare di Comune unico, e per prendere impegni concreti in questa direzione: devono farlo subito i candidati sindaco del Valdarno". Un messaggio chiaro quello lanciato dalle categorie economiche di vallata: Cna, Confartigianato, Confindustria, Confapi, Confcommercio e Confesercenti riaprono così un'idea ben nota per il territorio, ma che mai si è concretizzata.
Quella del Comune unico del Valdarno è una pagina in realtà mai chiusa del tutto, ma che spesso ha finito per essere accantonata per mancanza di condivisione. Condivisione politica, soprattutto. Proprio per questo i rappresentanti delle categorie economiche del Valdarno, tutti quei soggetti che costituiscono il motore dello sviluppo e dell'occupazione di vallata, si rivolgono ai candidati sindaci. Perché in questa fase di rinnovamento politico è il momento di fare richieste precise, e ottenere risposte.
Per gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti, non c'è alcun dubbio: il Comune unico è per il Valdarno la maggiore opportunità possibile. "Arrivare alla costituzione del Comune Unico sarebbe un esempio di moderna cultura urbana e darebbe una spinta innovativa alla crescita competitiva della nostra vallata. Su questo obiettivo possono e devono convergere soggetti pubblici e privati per mettere in rete politiche, interessi e obiettivi, definendo così il ruolo e le potenzialità del territorio".
Secondo il Comitato delle Categorie economiche del Valdarno, è fondamentale "una programmazione effettivamente integrata, a partire da alcune funzioni strategiche che sono quelle della mobilità, dell'urbanistica, delle attività produttive, del marketing territoriale e della pianificazione strategica. Funzioni che sono indispensabili per migliorare significativamente l'efficacia delle politiche pubbliche".
"Chiediamo che i candidati a Sindaco facciano proprio questo obiettivo e dichiarino, fin d’ora, quali saranno i passi concreti in questa direzione fin dal primo momento della loro elezione". Il Comitato poi elenca le sue priorità: "Prima di tutto, la semplificazione, l'integrazione istituzionale e una maggiore ottimizzazione ed investimento delle risorse. Azioni che devono realizzarsi all'interno di una cornice istituzionale definitiva e non occasionale".
"Crediamo che sia necessario pensare ad un disegno di modernizzazione istituzionale, sociale ed economica che sia basato sulla sussidiarietà tra livelli istituzionali e tra sistema pubblico, società civile e sistema delle imprese. Un progetto che renda le amministrazioni vicine al cittadino ed alle imprese, capace di rispondere con tempestività ed efficacia ai loro bisogni. Si deve lavorare per evitare ogni possibile duplicazione di compiti e strutture fra i vari livelli, per ridurre la frammentazione dei luoghi decisionali. La separatezza territoriale è definitivamente superata dai processi di modernizzazione, e le esigenze della collettività e del sistema imprenditoriale sono diventate esigenze integrate. In questo quadro anche i tempi di un processo di modernizzazione istituzionale assumono importanza rilevante".