Tumultuosa seduta di consiglio comunale con all’ordine del giorno il bilancio di previsione e il piano di opere pubbliche triennali. La giunta porta a casa il risultato con il voto favorevole della maggioranza, tranne un solo astenuto. L’opposizione incalza e mette sul tavolo tutti i problemi
Termina quando ormai è notte fonda il Consiglio comunale di Montevarchi, dopo lunghe ore di discussioni e botta e risposta. Alla fine il risultato c'è: e consiste nell'approvazione dei tre atti di programmazione all'ordine del giorno, cioè il bilancio di previsione; il piano triennale delle opere pubbliche; e quello delle alienazioni. Ma la seduta, che si era aperta alle 17,30 viene sospesa dopo pochi minuti per mancanza di documentazioni, nello specifico, le risposte alle osservazioni di un privato cittadino al piano delle opere pubbliche: solo dopo che il sindaco è uscito, raggiungendo l'ufficio tecnico per recuperare il documento, si può riprendere il Consiglio.
Sindaco e giunta presentano la propria programmazione per i prossimi tre anni. "Sul fronte delle entrate – hanno spiegato il primo cittadino Grasso e il cicesindaco Bertini – non abbiamo ritoccato né le tasse né le tariffe comunali, che sono invariate dal 2013. Non solo: anche le tariffe per i servizi, come mensa, asilo nido e trasporto scolastico, sono ferme e non abbiamo applicato nemmeno l'adeguamento Istat. Contiamo di ottenere buoni risultati dalla lotta all'evasione, anche grazie al nuovo sistema che ci consentirà di incrociare le banche dati; e abbiamo una ulteriore riduzione della spesa pubblica, in particolare della spesa corrente, per 300mila euro".
Gli investimenti? Chiuso praticamente il capitolo Piuss, che negli anni scorsi aveva costituito il capitolo di bilancio più consistente in uscita, ora si guarda alla sicurezza idrogeologica del territorio. "Le due opere su cui investiremo per prime sono le casse di espansione di Scrafana e del Sabina, per oltre 1 milione e mezzo di euro in tutto. si dovrebbe andare in appalto entro l'estate. Stesso discorso per il ponte tra la Ginestra e via Sugherella, che non è a norma: il costo dell'intervento è di 1 milione di euro". In questi interventi i fondi sono previsti in parte comunali, in parte regionali.
Sulle scuole e per la manutenzione, invece, l'Amministrazione ha stanziato fondi propri. "In tutto, 500mila euro per gli interventi che servono alle scuole di Levane (elementari); Pestello; Mercatale; e alla Don Milani. Altri 350mila euro sono invece destinati al capitolo manutenzioni, e nello specifico a strade, marciapiedi, e cimiteri comunali". Sul piano delle opere pubbliche ci sono poi progetti, come quello per il versante sud della frana di Ricasoli, o per la bretella di via di Campagna (che collegherebbe la città al Ponte Leonardo) per i quali i soldi non ci sono, e dunque è necessario reperire i fondi.
Sui tre atti, alla fine, l'approvazione arriva con il voto della maggioranza, fatta eccezione per il consigliere Magini che si astiene, contestando alcuni aspetti della programmazione. Sulle opere pubbliche, nello specifico, il consigliere di Impresa e Innovazione ha criticato il fatto che le opere pubbliche previste in campagna elettorale non sono arrivate a una questione concreta in tre anni e mezzo. Nell'opposizione, invece, si registrano astensioni, voti contrari o allontanamenti dall'aula al momento delle votazioni.
Ed è proprio dai banchi della minoranza che sono piovute critiche su molti fronti. "Sul fronte scuole – ha detto Camiciottoli (Democratici e Progressisti) – manca un quadro d'insieme sulle manutenzioni necessarie. Eppure è una richiesta fatta a più riprese: qui si programmano solo una serie di interventi in quattro scuole, senza chiarire quale sia lo stato di manutenzione dell'intero patrimonio di immobili scolastici comunali". "E la scuola di Levanella? – gli fa eco Bucci (Prima Montevarchi) – completamente dimenticata! Poi, perché questo comune non fa nulla sul fronte del contenimento energetico? Pannelli solari, fotovoltaico: c'erano bandi pubblici per finanziamenti a cui Montevarchi non ha mai partecipato".
"Sul centro storico – ha continuato Luciano Bucci – se si pensa davvero di invertire il senso di marcia su via Mochi e via Gorizia, si rischia di dover smontare un'opera appena rifatta. Ci siamo abituati, purtroppo: il Memorario è stato ripavimentato e riasfaltato una seconda volta, a spese del comune e quindi dei cittadini, perché il primo intervento era venuto male. E nessuno si è sognato di chiedere nulla alla ditta esecutrice!".
"Montevarchi non è una città presentabile – ha commentato Bindi (Lista Indipendente) – a partire da strade e marciapiedi dissestati. Poi ci sono opere pubbliche prioritarie e necessarie, che in questo piano avete inserito solo per bellezza e che probabilmente non rispetteranno i tempi di realizzazione. Ad esempio il sottopasso delle tre Case, che ancora non si sa neanche se e come verrà realizzato".