06, Novembre, 2024

Operazione Driver: i carabinieri smantellano un gruppo dedito ai furti di auto di lusso

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Eseguite perquisizioni e due ordinanze di applicazione dellobbligo di dimora. Svariati i colpi in provincia di Arezzo, in Emilia Romagna, Abruzzo, Marche ed Umbria. Le indagini sono scattate nel 2020 con il furto di una Landrover Range Rover Sport a Faella

I carabinieri del nucleo operativo e radiomonile della compagnia di San Giovanni hanno smantellato un gruppo dedito ai furti di automobili di lusso in tutto il centro Italia. Le indagini iniziate nel 2020 hanno fatto luce su svariati colpi messi a segno in provincia di Arezzo ed in altre province toscane, in Emilia Romagna, Abruzzo, Marche ed Umbria. Al momento accertati sono 6 furti per una vlore che si aggira sui 5/600 mila euro.

L'operazione Driver, così è stata denominata, condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Arezzo, ha portato i carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno a notificare provvedimenti di obbligo di dimora nei confronti di due dei principali indagati, nei confronti dei quali "sono stati ravvisati gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione dei furti". I due d’ora in poi non potranno uscire dal territorio dei comuni di Ardea (RM) e di Cisterna di Latina (LT), dove risiedono."Il terzo indagato è stato invece destinatario di un decreto di perquisizione, finalizzato ad incrementare ulteriormente il quadro indiziario"

L'operazione Driver prende il via il 4 Dicembre 2020 quando a Faella, nel comune di Castelfranco Piandiscò, viene rubata una Landrover Range Rover Sport del valore di circa 70.000 euro. L'auto viene portata via dall'interno di una pelletteria, gestita da un imprenditore di Figline, nonostante la presenza dei dipendenti e dell'impianto di videosorveglianza. I ladri fuggono a bordo del mezzo rubato verso le colline del Chianti.

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Giovanni nell'indagine si trovano davanti ad una difficoltà: sebbene l’autovettura trafugata sia dotata di impianto di localizzazione gps interrogabile anche da remoto sui monitor la traccia della Range Rover Sport si interrompe dopo poche centinaia di metri, per poi scomparire nel nulla. Impossibile, quindi, localizzare la posizione della macchina rubata. Appare subito chiaro che i ladri sono professionisti del settore, muniti di apparecchiature sofisticate, appositamente programmate per inibire i segnali radio e gps.

"Si tratta dei cosiddetti “jammer”, o semplicemente disturbatori di frequenze, strumenti utilizzati per impedire a telefoni cellulari o a comandi a distanza di ricevere o trasmettere onde radio, o anche per la clonazione dei codici delle centraline elettroniche. Le leggi italiane e di molti paesi europei ne consentono l'uso solo alle forze di polizia o esclusivamente per scopi militari (ad esempio nei teatri operativi più delicati, come in Medio Oriente, vengono utilizzati per impedire l’attivazione di eventuali ordigni esplosivi collocati lungo gli itinerari di transito dei convogli)".

Venuto meno il supporto tecnologico, gli investigatori del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di San Giovanni Valdarno, coadiuvati dai colleghi della stazione di Castelfranco Piandiscò, concentrano gli sforzi nelle indagini “classiche”: un minuzioso sopralluogo sulla scena del crimine, l’analisi delle immagini immortalate dai circuiti di videosorveglianza dello stabilimento e degli esercizi limitrofi, le indicazioni riguardanti le targhe delle autovetture utilizzate e le testimonianze.

La svolta nelle indagini arriva quando viene individuata l’auto utilizzata dai ladri per recarsi sul luogo del furto e per allontarsi dopo il colpo. Gli accertamenti su coloro che hanno utilizzato il mezzo portano i carabinieri tra la parte sud della provincia di Roma e la provincia di Latina. Le analisi dei tabulati di traffico telefonico e delle celle radio-base, i servizi di osservazione, controllo e pedinamento degli indagati permettono di fare luce non solo sul furto di Faella ma anche su molti altri colpi: tutti con lo stesso modus operandi e tutti con l'obiettivo di rubare autovetture sportive di grossa cilindrata: perlopiù Range Rover Sport (in 4 dei casi ricostruiti), ma anche Audi Q-5 e BMW x-6.

"Nei giorni scorsi uno degli indagati, sottoposto a perquisizione veicolare, è stato trovato in possesso di un disturbatore di frequenze, comunemente detto “jammer,” e di un “inverter” di corrente per la sua alimentazione, confermando così la tesi degli investigatori riguardo lo spessore delinquenziale del gruppo criminale, costituito da 3 uomini, tutti originari del basso Lazio, veri e propri trasfertisti professionisti del crimine, dotati delle competenze tecniche necessarie all’utilizzo di dette apparecchiature per clonare i codici centralina e per impedire la localizzazione gps delle autovetture rubate".

 

 

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