Anche a Reggello dopo il lungo periodo di siccità, preoccupazione per la produzione delle olive. “Effetti sulla quantità, ma la qualità dovrebbe essere eccellente”: questo il pensiero dei produttori. E la Rassegna dell’Olio si farà: sarà dedicata ai cambiamenti climatici
“La siccità ha avuto ripercussioni sulla quantità di olive prodotte, ma la Rassegna dell’Extravergine, nel primo fine settimana di novembre, si farà”. Ad annunciarlo è l’assessore Giacomo Banchetti. Anche a Reggello, la produzione di olive, come già denunciato dalle associazioni di categoria nelle scorse settimane, rischia di essere dimezzata e rischia di aggravare la situazione dei produttori locali che negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti con i cambiamenti climatici.
E sarà proprio questo il tema di questa rassegna che si preannuncia con grandi novità rispetto al passato e che saranno rese note nelle prossime settimane. “La produzione sarà inferiore del 40%-50% ad essere ottimisti. Sembrava essere anche un’annata di qualità non molto elevata, ma le recenti piogge e il clima attuale ci fanno essere ottimisti sotto questo punto di vista. Purtroppo la quantità non elevata rischia di farci perdere clienti come avvenuto con la mosca olearia” sottolinea Cristiano Ricci dell’azienda “I Sergenti”.
“Le olive hanno sviluppato polifenoli e se questi rappresentano un fattore di qualità ed eccellenza dell’olio, rischiano di non essere graditi da tutti i consumatori in quanto accentuano le note amarognole e piccanti del prodotto – spiega Nico Sartori di “Altomena”- Qualità ottima quindi, ma quantità molto ridotta e purtroppo quest’annata rischia di avere ripercussioni sulla produzione del prossimo anno, analizzando lo sviluppo vegetativo delle piante”.
Preoccupata sia per la raccolta delle olive che per la resa, l’azienda agricola Casalbrandi: “La riduzione della produzione è evidente e si aggiunge a quella di altri prodotti locali, come il miele. Qualitativamente l’olio di quest’anno dovrebbe essere molto valido, ma a livello produttivo è difficile convivere con questi cambiamenti climatici”. Predica calma invece Antonio Pasquini, responsabile del Frantoio Pasquini: “La produzione è molto varia, e dipende dalle zone. In media ci potrebbe essere una forte riduzione delle olive raccolte, ma sarà da valutare a seconda della zona e considerando anche la resa. Dal punto di vista qualitativo invece c’è ottimismo: le olive sono tutte sane e la mosca è completamente assente”.
La raccolta dovrebbe iniziare anticipatamente rispetto al periodo tradizionale, ma in linea con le esigenze del mercato e con la tendenza degli ultimi anni: il via alle operazioni intorno a metà ottobre.