29, Giugno, 2024

Oggi l’autopsia sul corpo di Matteo Allodoli: proseguono le indagini sulle cause dell’incidente. Intanto tornano nel mirino le condizioni della Pian di Rona

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Otto vittime negli ultimi anni. L’ultima la notte tra venerdì e sabato scorsi. I numeri sono tragici e l’incidente che è costato la vita a Matteo Allodoli riporta d’attualità le condizioni di Pian di Rona. Proseguono intanto le ricostruzioni da parte degli inquirenti sul tragico fatto dell’ultimo fine settimana. Oggi l’autopsia sulla salma

Proseguono le ricostruzioni da parte degli inquirenti sul tragico incidente dell'ultimo fine settimana. Oggi a Careggi viene svolto l’esame autoptico sul corpo di Matteo Allodoli. Gli stessi inquirenti stanno vagliando le cause che avrebbero portato il suv a sbandare e a finire nella corsia opposta dove si è poi scontrato con la Fiat 600 di Matteo, il giovane che ha perso la vita.

Al centro delle indagini finisce la velocità, ma si attendono anche gli esiti degli esami del sangue effettuati sulla conducente del Suv subito dopo l’incidente. Nessun'altra auto avrebbe assistito all'incidente, e dunque il compito degli inquirenti è di ricostruire i fatti in base alle prove raccolte. Certo è, invece, che hanno dovuto impiegare non poco tempo i vigili del fuoco per estrarre dalle lamiere il giovane, che è deceduto solo in seguito, a causa delle gravissime ferite riportate.

L'ennesima tragedia costata la vita ad un giovane valdarnese riporta alla luce tutti i problemi di una strada maledetta, inserita già nel 2009 dalla Prefettura nella black-list delle strade a rischio.

Otto vittime negli ultimi anni. L'ultima la notte tra venerdì e sabato scorsi. I numeri sono tragici e l'incidente che è costato la vita a Matteo Allodoli riporta d'attualità le condizioni di Pian di Rona. L'anno con più incidenti mortali nella strada di Prulli è stato il 2007, con quattro vittime. Dopo un periodo senza più notizie di cronaca nera, lo scorso 27 ottobre perse la vita Enrico Dori, ventenne di Figline che stava tornando a casa da lavoro.
 
Velocità, asfalto usurato e tracciato sconnesso sono i problemi mai risolti di quella che è stata tragicamente ribattezzata la "strada della morte", la via che collega Matassino allo svincolo con l'autostrada.
 
Il Comune di Reggello sottolinea che a giorni verranno installati nella strada due autovelox. I due apparecchi rileveranno la velocità in entrambi i sensi di marcia. Ma non basta. E al centro delle critiche torna anche la Provincia di Firenze che in questi anni non ha saputo dare avvio ai lavori per la realizzazione della variante alla Sr 69: strada prevista dalla regione dal lontano 2002.
 
Su internet è ancora visibile un'interrogazione del consigliere regionale socialista Pieraldo Ciucchi nel 2007, presentata dopo i terribili incidenti: "la conformazione della strada e l’assenza totale di rilevatori di velocita e di apparecchi autovelox spingono per vari tratti gli automobilisti a percorrerla a velocita sostenute. Le cause principali degli incidenti sono da ricondurre, oltre alla velocita, ad un fondo stradale usurato, pieno di buche e avvallamenti; alla presenza di materiale come ghiaia che spesso viene dispersa sull’asfalto dai mezzi pesanti; al fenomeno dell’acquaplaning che si verifica in caso di pioggia con la formazione di pozze che l’asfalto non e in grado di drenare".
 
Interrogazione simile a molte altre presentate nel tempo da Andrea Calò in Provincia. Sono passati 8 anni e niente purtroppo sembra essere cambiato.

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