Apertura movimentata per il Consiglio comunale. La ex presidente legge un messaggio all’aula: “Il mio è stato un calvario, ferita come Presidente e come donna”. Poi annuncia ricorso al Tar. Naimi solleva una questione pregiudiziale, bocciata: l’opposizione abbandona l’aula per il voto del nuovo Presidente, e così non si raggiunge il quorum necessario per eleggerlo
Non è stato eletto il nuovo Presidente del Consiglio comunale di Figline e Incisa: l'attuale vicepresidente Sandro Sarri ha ricevuto 10 voti, non sufficienti a raggiungere il quorum previsto (12 voti), e dunque la votazione sarà ripetuta nel prossimo Consiglio comunale.
La seduta si è accesa nella sua parte iniziale: la ormai ex Presidente Cristina Simoni ha deciso infatti di sedersi fra i banchi delle opposizioni, nonostante fosse stata eletta come consigliere del gruppo di maggioranza. "Me ne assumo ogni responsabilità", ha detto, per poi chiedere la parola per leggere in aula un documento.
"Con profonda amarezza, ma al contempo con la necessaria determinazione, termino l’oneroso e onorevole ruolo di Presidente del Consiglio comunale – ha detto – ricorderò sempre questo periodo di presidenza, contraddistinto da belle soddisfazioni, anche se ad oggi risulta interrotto non per mia volontà. L’amarezza deriva proprio dal fatto che non mi è stata data la possibilità di replicare. Sono stata evidentemente, in qualità di Presidente, una persona scomoda, perché ho sempre avuto come riferimento il rispetto di tutti, compresa la minoranza, applicando scrupolosamente il regolamento e lo Statuto".
"Volutamente – ha aggiunto – non ripercorrerò in questa sede il calvario al quale sono stata sottoposta in questi ultimi mesi, una parentesi di vita che mi ha profondamente ferita ed angosciata, ma anche rafforzata. Non solo come Presidente ma, soprattutto, come donna. Ancora oggi non riesco a capire perché, alla mia legittima richiesta di scuse a seguito dell‘azione indegna della quale sono stata oggetto, non sia seguito alcunché. Questo silenzio, inaccettabile da chi continua a sbandierare scarpette e maglie rosse, mi ha doppiamente delusa".
Poi ha spiegato che continuerà il suo mandato di Consigliere: "proseguirò il mio mandato, dando risposte agli oltre 400 cittadini che in me hanno riposto la loro fiducia alle amministrative del 2014. Riconoscendo la bontà delle mie azioni e volendo tutelare la mia immagine dal grave danno subito, comunico all’aula consiliare che ho depositato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale, che è stato notificato oggi stesso a questa Amministrazione". Detto questo, ha abbandonato la seduta.
Al momento del voto del nuovo Presidente, i consiglieri di opposizione Renzi (FI) e Lombardi (IdeaComune) hanno abbandonato l'aula mentre Naimi (M5S) ha sollevato una questione pregiudiziale: "A mio avviso la seduta del 24 luglio scorso non era stata convocata in maniera legittima, quindi ritengo che fosse illegittima la revoca del Presidente e, di conseguenza, non ritengo nemmeno che si debba votarne uno nuovo". Sulla pregiudiziale l'intera maggioranza ha votato contro, respingendola. Anche Naimi ha dunque deciso di abbandonare l'aula.
Le votazioni del nuovo Presidente sono avvenute dunque soltanto alla presenza di dieci consiglieri comunali di maggioranza, numero non sufficiente appunto per raggiungere il quorum richiesto. Si voterà di nuovo al prossimo Consiglio comunale.