24, Dicembre, 2024

Navigare l’Arno in kayak, da Levane a Incisa? Forse si può. Test di tre capi scout in vista della route 2015

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Domenica scorsa tre capi scout di San Giovanni e Firenze hanno percorso in kayak il tratto di Arno da Levane a San Giovanni. Primo test per valutare la fattibilità del percorso in vista di un incontro scout nazionale che avverrà a primavera 2015, e che coinvolgerà centinaia di ragazzi fra 16 e 20 anni

Percorrere in kayak il tratto di Arno che attraversa il Valdarno, dalla diga di Levane fino a Incisa. L'idea nasce in ambito scout, e domenica scorsa è stato effettuato un primo test, dagli esiti positivi. Se l'idea si farà concreta, dunque, nella prossima primavera si svolgerà proprio qui il 'cantiere di discesa fluviale', che coinvolge centinaia di ragazzi dai 16 ai 20 anni. 

Tutti gli anni, infatti, verso la fine della primavera si svolge questo evento, una route di carattere nazionale. Durante il campo itinerante, i ragazzi discendono, in più tappe, un tratto di fiume con i kayak. Di norma, il primo giorno di campo vengono insegnate le norme di sicurezza e le nozioni base per guidare la propria imbarcazione, e vengono affrontati aspetti logistici necessari per la preparazione e la realizzazione di una route in canoa: lo studio del percorso, l’equipaggiamento, le competenze. Dal secondo giorno in poi, inizia la discesa. Ogni giorno viene percorso un tratto fluviale, immerso nella natura, esplorando il paesaggio da un diverso punto di vista, scoprendo luoghi altrimenti inaccessibili o riscoprendo e apprezzando luoghi conosciuti. 

E per il 2015 si pensa proprio al Valdarno. "Quest'anno – spiega Marco Saracini, capo scout di San Giovanni – vorremmo proporre di percorrere il tratto di Arno che va da Levane ad Incisa, superando a piedi la grande pescaia che si trova dopo San Giovanni. Per questo motivo domenica scorsa io, insieme ad altri due capi scout fiorentini, abbiamo fatto un sopralluogo per valutare la fattibilità". 

"Siamo entrati in acqua alle 9,30, poche centinaia di metri dopo la diga di Levane e siamo arrivati a San Giovanni alle 12 circa, nei pressi del ponte Pertini. Tecnicamente il tratto di fiume da percorrere non ha presentato particolari difficoltà, tuttavia abbiamo dovuto affrontare la discesa con molta attenzione perchè quel tratto non è recensito in nessuno dei siti specializzati e quindi non avevamo idea di cosa avremmo incontrato".

Esito positivo, dunque, per il sopralluogo. "Complessivamente è stata una pagaiata gradevole, un po' faticosa a causa della scarsità d'acqua. Siamo rimasti positivamente colpiti dalla pulizia del letto del fiume e soprattutto dalla grande presenza di animali, tra cui, oltre alle classiche anatre anche molti aironi e garzette e perfino un capriolo". E ora si aspetta di capire se l'idea diventerà realtà. 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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