Il Consiglio comunale ha celebrato così la Festa della Toscana, che ogni anno ricorda l’abolizione della pena di morte nel 1786. Sono 27 gli studenti delle classi quinte delle scuole primarie di Montevarchi che hanno ricevuto il riconoscimento simbolico
Era il 30 novembre 1786 quando il Granduca Leopoldo di Toscana abolì, per primo nel mondo, la pena di morte. Una data che è diventata simbolo di riforme nel senso della civilità, e che ogni anno, dal 2000, viene celebrata con la Festa della Toscana. Quest'anno dedicata, appunto, a “Le riforme di Pietro Leopoldo e la Toscana moderna: iniziativa economica , delle comunità, dell’organizzazione corporativa e dei diritti umani”.
A Montevarchi la celebrazione della Festa della Toscana viene svolta, da alcuni anni, all'interno del Consiglio comunale con una iniziativa che si muove nel senso dei diritti civili, anche se a livello simbolico: si tiene infatti la consegna degli attestati di cittadinanza onoraria a quei bambini che, pur essendo nati e cresciuti in Italia, non hanno la nazionalità italiana.
In 27, stamani, hanno ricevuto il riconoscimento di cittadino onorario. Sono figli di famiglie straniere, delle nazionalità più varie: ma loro, che oggi frequentano la quinta elementare, sono nati per lo più a Montevarchi, qualcuno anche nel vecchio ospedale (il Monoblocco è stato aperto nel 2003), qualcun altro a San Giovanni o a Figline. Sono valdarnesi nei fatti, insomma, ma non lo sono per la legge italiana, che non contempla lo "ius soli".
Nel consegnare loro i riconoscimenti, il presidente del Consiglio comunale Taddeucci ha sottolineato: "Questo gesto simbolico è rappresentantivo di come, al di là della legge, la comunità montevarchina vi considera come suoi concittadini, vi consideriamo italiani come i vostri amici figli di famiglie italiane". E l'assessore al sociale Giovanni Rossi ha commentato: "Gesto simbolico, ma di grande valore. Essere cittadini significa riconoscersi nei valori della Costituzione: diritti inviolabili dell'uomo, pari dignità sociale, uguaglianza senza distinzione di sesso, religione, opinione politiche, ripudio della guerra, promozione della cultura, inviolabilità della libertà… Principi che ci sono costate lacrime e sangue, conquiste che vanno continuamente rivendicare e trasmesse alla giovani generazioni".