08, Novembre, 2024

Movimenti per l’Acqua contro la Regione Toscana: “Sugli scarichi fognari la nuova legge è un regalo ai gestori”

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C’è anche il Comitato Acqua Valdarno fra i movimenti che si oppongono alla nuova legge regionale sui reflui fognari: “In arrivo una deroga di 6 anni per mettersi in regola con le norme europee: e a pagare saranno ancora i cittadini in bolletta”. Tra i contrari anche Fattori, di Sì Toscana

Il Consiglio regionale della Toscana che si riunirà martedì 19 e mercoledì 20 gennaio ha all'ordine del giorno anche un punto particolarmente importante sul fronte del servizio idrico: l'approvazione delle disposizioni straordinarie per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico di acque reflue urbane in corpi idrici superficiali, la cosiddetta 'legge sui depuratori'. Ed è su questo punto che i Movimenti per l'Acqua Pubblica di tutta la Regione, fra cui anche il Comitato Acqua Valdarno, hanno sollevato le proteste. 

"Se un cittadino qualunque scarica i propri reflui fognari senza alcuna autorizzazione rischia sanzioni penali e amministrative. Non i gestori! Solo una parte dei 4500 scarichi esistenti in Toscana confluisce in un depuratore, e solo un'altra parte esigua ha le necessarie autorizzazioni: eppure la Regione Toscana permette da anni di inquinare impunemente fiumi, laghi, mare. E ora, con un incredibile colpo di spugna e una rapida quanto indecente decisione, il Consiglio regionale si appresta a concedere ai gestori ulteriori 6 anni di tempo (fino a tutto il 2021) per mettersi in regola  con le normative europee. Autorizza quindi a perpetrare nel frattempo danni e illegalità, senza accertamenti di alcun tipo". 

Il Forum per l'Acqua Pubblica ritorna indietro fino all'affidamento ai privati del servizio idrico, agli inizi degli anni 2000, e accusa: "Il privato ha trovato lauti fondi, prelevando dalle tasche dei cittadini, dato che tutti gli investimenti vengono pagati in bolletta. Eppure le perdite in rete sono aumentate, e i rilievi effettuati sulle nostre acque dimostrano che la depurazione è a livello infimo per quantità e qualità. Ma i dati smentiscono pure la effettiva realizzazione degli investimenti: nel triennio 2009/2011, Publiacqua, la società più grande a livello regionale, ha realizzato solo il 64% degli investimenti previsti, mentre nel 2013 si è fermata al 63%. Insomma: siamo certi che nei prossimi sei anni le aziende siano in grado di realizzare quanto non è stato realizzato in 15 anni?". 

"La Regione Toscana si accinge dunque a votare un provvedimento che contrasta con direttive ambientali nazionali ed europee, e che ci costerà molto caro. Ma i gestori possono stare tranquilli poichè ancora una volta saranno esonerati da qualsiasi tipo di penalizzazione. E comunque, beffa nella beffa, le multe che ci infliggerà l'Unione Europea, non saranno pagate da loro, che non hanno effettuato gli investimenti, ma come al solito dai cittadini. Tutto ciò, nonostante i cospicui dividendi sui profitti. Il sistema è vergognosamente garantito dal governatore Rossi e dalla sua Giunta. Sollecitiamo pertanto tutti i Consiglieri regionali, in particolare quelli delle opposizioni, a non sporcarsi le mani, votando a favore di questo ennesimo atto, totalmente illegittimo". 

Non voterà sicuramente a favore il gruppo di Sì Toscana a Sinistra, il cui capogruppo Tommaso Fattori era già intervenuto qualche giorno fa su questo tema: "Dei 4500 scarichi fognari censiti in Toscana, solamente circa 1300 vanno ai depuratori, gli altri sversano liquami e acque inquinate direttamente nei fiumi o in mare, in molti casi con valori che vanno ben oltre il limite fissato per legge dieci anni fa; e non è neppure chiaro quale sia il numero complessivo degli scarichi che superano i limiti di legge e che hanno continuato a sversare senza autorizzazione. In questo caos, indegno di un paese civile, si regalano ancora ai gestori inadempienti sei lunghissimi anni per mettersi in regola. La situazione è inaccettabile perché le società di gestione del servizio idrico integrato, responsabili di tutto questo, sono in gran parte inerti e immobili da oltre un decennio".

"Anni e anni di violazione di leggi e normative a tutela dell’ambiente e della salute – ha aggiunto Fattori – ma invece di sanzionare e di obbligare immediatamente tutti i gestori inadempienti a mettersi in regola in tempi davvero brevi, si lascia aperta la porta fino al 2021. Era invece necessario sanzionare pesantemente i gestori inadempienti, colpendo i loro profitti e non certo appesantendo le bollette dei cittadini, impedire gli sversamenti dannosi e pericolosi, definire un obbligo a mettersi in regola entro due anni al massimo, dato che i gestori sono già in ritardo di almeno dieci anni. La cosa paradossale è che tutti noi, in bolletta, paghiamo il servizio di fognatura e depurazione anche quando il servizio non esiste o non è adeguato, o è genericamente e indeterminatamente «in programmazione». In altre parole, siamo becchi e bastonati: paghiamo e allo stesso tempo subiamo l’inquinamento". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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