Il sindaco Silvia Chiassai Martini insieme ai curatori Luca Canonici e Lucia Bencistà, per tracciare un bilancio della mostra che si è conclusa domenica scorsa: “È stato un impegno faticoso e dispendioso, ma ha dato indubbiamente i suoi frutti. Grande il successo di visitatori e tanti gli apprezzamenti”
In 6.200 nell'arco di tre mesi al Podestà, per la Pala del Botticelli e per le altre nove opere, da Della Robbia a Cigoli, protagoniste della mostra che si è conclusa domenica 28 aprile: a Montevarchi gli organizzatori parlano di "numeri da record" e commentano con soddisfazione l'esito dell'esposizione, una iniziativa che ha comportato un notevole sforzo organizzativo.
"L'idea – ha ricordato il sindaco, Silvia Chiassai Martini – è partita da Luca Canonici e dalla volontà, di tanti montevarchini, di rivedere la Pala del Botticelli che fu commissionata proprio per Montevarchi. Ne è nata una mostra che ha visto ben dieci opere, di grande valore, esposte nella meravigliosa cornice del Podestà. Una organizzazione resa possibile dalla sinergia fra enti pubblici e privati, dalla collaborazione con il Museo d'Arte Sacra, la Soprintendenza e ovviamente l'Università di Firenze che ha concesso l'Incoronazione della Vergine".
Sono i numeri a tracciare il bilancio di questa mostra: 6.200 i visitatori totali, di cui 500 soltanto nel giorno di inaugurazione. Oltre 800 le visite guidate richieste dai visitatori, a cui si sommano anche 1.200 studenti di 60 classi, arrivati da tutto il Valdarno.
"La formula ha avuto successo – ha continuato Chiassai – perché il punto vincente è stato quello di portare l'arte qui, a Montevarchi, avvicinando così le opere al pubblico. È questo che ha consentito di ammirare questi capolavori anche a tante persone, magari non abituate ad andare nelle grandi città per vedere mostre d'arte. E oggi dobbiamo dire grazie a tutti coloro che lo hanno reso possibile: dal grande lavoro degli uffici comunali, agli organizzatori, gli sponsor, i volontari che hanno garantito l'apertura. Una grande collaborazione".
"Una formula – ha aggiunto la curatrice, dottoressa Lucia Bencistà – che speriamo si possa replicare ancora, perché per uno storico d'arte è sicuramente una enorme soddisfazione riuscire ad allestire una mostra di questo livello, e vedere anche il successo che riscuote fra il pubblico".
"Abbiamo lavorato per due anni all'organizzazione di questo evento – ha concluso Luca Canonici – è stata un'esperienza incredibile, che ha unito tanti soggetti in questo studio alla città di Montevarchi e a degli artisti molto conosciuti e, in qualche caso, quasi sconosciuti. Il lavoro è stato importante, ma anche i risultati: in tanti ci hanno dato riscontri positivi, qualcuno ha anche chiesto di mantenerla ancora aperta, ma questo non era ovviamente possibile. Credo che per la città e per il Valdarno sia stato un evento di grande rilevanza: un'occasione unica per far avvicinare i cuori e le teste di tante persone a queste meravigliose opere d'arte".