15, Novembre, 2024

Montevarchi, Rossi e Camiciottoli: “La giunta concede un’area verde comunale a una società privata”

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Cristina Rossi, di Impegno Comune, e Fabio Camiciottoli, di Avanti Montevarchi, attaccano la giunta di Montevarchi e chiedono spiegazioni sull’affidamento gratuito di un’area verde comunale per 9 anni a una società privata.

“Così i cittadini vedono sparire l’ultima area verde a uso libero del territorio, peraltro con dubbi vantaggi per le casse comunali se si osserva quanto concesso. Il Sindaco Chiassai e la Giunta di Montevarchi hanno deciso di far venir meno uno dei pochi (forse l’unico) spazio verde ad uso libero che i montevarchini avevano a disposizione. E lo hanno fatto nel modo più classico: non informando preventivamente i cittadini ed attuando le procedure di affidamento ad agosto, quando i cittadini erano pronti a godersi un po’ di meritato relax o impegnati a partire per le vacanze. Il tutto quindi nel silenzio più assordante diversamente a quello che il buon agire amministrativo imporrebbe. Per questo motivo ci siamo sentiti in dovere di porre dei quesiti al Sindaco e agli assessori competenti”.

Veniamo ai fatti: in data 3 agosto è stata concessa, in uso completamente gratuito, alla società Trilogy Srl di Arezzo l’area pubblica ubicata in viale Cadorna/via F.lli Cervi (per molti il “campino dietro l’edicola di Pompeo) per, si legge letteralmente, ‘realizzare un impianto di attività ludico ricreativa, attrazioni di spettacolo viaggiante ed attività congiunta di somministrazione di alimenti e bevande’. In altri termini senza darne alcuna evidenza neanche sulle tanto amate pagine social, la Sindaca e la sua Giunta hanno deciso di concedere quasi 8.000 mq di parco pubblico in modo totalmente gratuito all’unica società (ohibò, chissà perché l’unica..) che ne abbia fatto richiesta. E per quanto? Non per uno, non per due bensì per nove anni, affinché la stessa sviluppi su di esso il proprio business senza nulla riconoscere alle casse comunali. In barba ai vantaggi – a occhio e croce non ne vediamo alcuno – per i cittadini, in barba all’interesse pubblico (se una società sviluppa i propri affari su un terreno pubblico, il comune perché non dovrebbe chiedere un canone di concessione, un affitto o un qualche servizio in cambio?) e in barba, se vogliamo, anche alla minima comunicazione che un atto così importante vorrebbe”.

“Non condividiamo il modo di operare di questa amministrazione che privilegia dare in gestione beni comunali anziché rivalutarli per la fruizione libera e gratuita di tutti noi cittadini e non comprendiamo il motivo per cui, comunque, a tale iniziativa la giunta non abbia dato la giusta rilevanza. Per il resto rimandiamo al testo dell’interrogazione che abbiamo preparato per il prossimo consiglio comunale e che alleghiamo e a future valutazioni ed iniziative che verranno intraprese dopo aver analizzato le risposte a quanto chiederemo”.

 

 

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