27, Dicembre, 2024

Montevarchi lancia la prima Comunità energetica: si inizia con i tetti degli edifici pubblici, poi l’apertura ai privati

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Il comune di Montevarchi è pronto ad avviare la prima Comunità energetica della Toscana per dimensioni: lo ha annunciato il sindaco, Silvia Chiassai Martini, insieme a Fabrizio Bernini, membro della Commissione Futura. “Questa Amministrazione sta lavorando da luglio scorso ad un progetto che guarda alle prossime generazioni: non subiremo ma governeremo il processo di transizione ecologica, e la creazione di questa Comunità energetica è il primo step importante”.

Un progetto pronto, che ha già ottenuto il via libera della Giunta e passerà poi in Consiglio prima della pubblicazione del bando di gara: in sostanza, il comune di Montevarchi metterà a disposizione, ha spiegato Chiassai, “26 immobili di proprietà, dove saranno realizzati 26 impianti, valorizzando 13.500 mq con una potenza complessiva installata pari a 1,1 MWp, in grado di produrre 1.385 MWh all’anno”. Chi vincerà il bando investirà con risorse proprie per realizzare gli impianti, e poi li avrà in gestione per 20 anni: in questo modo, attraverso la produzione di energia elettrica, rientrerà degli investimenti e otterrà un guadagno. Ma i vantaggi saranno anche per il comune: “Grazie al modello fortemente improntato allo sviluppo di nuovi impianti, potranno beneficiare della nuova energia prodotta da 350 fino a 3.000 utenti appena completata la prima fase d’implementazione”, ha spiegato Chiassai, di fatto abbattendo i costi energetici.

Non solo: in una fase successiva, infatti, il senso della Comunità energetica è anche di aprirsi alla partecipazione di cittadini e imprese. “Alla Società consortile che creeremo – ha spiegato il sindaco – potranno aderire piccole, medie e grandi imprese ma anche famiglie, e potranno mettere a disposizione le superfici in cui installare i pannelli senza alcun investimento iniziale, ma con un immediato risparmio sulla bolletta che può raggiungere il 20%”. I benefici saranno dunque per tutti, in maniera da generare un circolo virtuoso che possa prevedere anche progetti di carattere sociale, per sostenere le famiglie maggiormente in difficoltà”.

“Da cittadino e da imprenditore – ha detto Bernini – ho sostenuto fin dall’inizio la creazione delle Comunità Energetiche come modello innovativo di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, per i considerevoli vantaggi e benefici economici, sociali ed ambientali. Oggi grazie alle innovative tecnologie abilitanti che consentono la gestione, monitoraggio dei consumi energetici e ai sistemi di accumulo che immagazzinano l’energia prodotta, il consumatore finale privato, pubblico ed azienda, si trasforma in prosumer diventando protagonista della transizione energetica, sarà in grado di autoprodursi localmente l’energia necessaria al proprio fabbisogno oppure scambiarla e condividerla con gli utenti appartenenti alla stessa Comunità Energetica. In sintesi si traduce in ottimizzazione delle risorse energetiche, risparmio economico e riduzione delle emissioni di CO2. L’introduzione dell’Economia Circolare nel settore energetico è un passo importante e fondamentale verso la città del futuro.”

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati