Alle 17.30 ha preso il via la prima serata della terza edizione dell’evento che ha sempre calamitato a Terranuova tantissime persone. Misure anticovid dentro la tensostruttura di piazza Repubblica. Tanti gli spettatori
Sono stati Sergio Rizzo, vicedirettore di Repubblica, autore di molti libri tra cui "La cricca", "La casta" e "La memoria del criceto. Viaggio nelle amnesie italiane", e Tito Boeri, ex presidente di Inps, ecnomista ed accademico, ad aprire la prima serata della terza edizione del Moby Dick Festival a Terranuova, l'evento che ha riscosso un grande successo e che per motivi di emergenza sanitaria dalla primavera è slittato al mese di ottobre. Questa edizione ha come tema "Il riumore del tempo".
Nella tensostruttura di piazza Repubblica, più grande rispetto all'anno scorso per esigenze delle misure anticovid, al centro dell'incontro è stato il libro "Riprendiamoci lo Stato. Come l'Italia può ripartire", scritto a due mani proprio da Boeri e Rizzo. Ha moderato Paolo Martini, uno degli organizzatori del Festival. Ad aprire il primo appuntamento è stato il sindaco di Terranuova Sergio Chienni.
Sulla scia del libro è stato tracciato il quadro di un Paese, l'Italia, che ha bisogno di un cambiamento e di un cambio di rotta. "Cambiare si può e si deve – ha affermato Sergio Rizzo – l'importante è riappropriarsi del ruolo di cittadini".
Dopo una disamina sull'ente che presiedeva e sui rapporti tra politica e struttura, Tito Boeri non ha avuto dubbi: "Le Amministrazioni pubbliche e i dirigenti devono di nuovo esporsi al giudrizio dei cittadini".
Nel pomeriggio si sono poi alternati Angelo Ferracuti con “Raccontare la vita”, Hanne Ørstavik, con “Kjærlighet. Un amore” e Guido Barbujani.