Il Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni, in collaborazione con il comune di Cavriglia e il Centro di geotecnologie, è capofila in un progetto che coinvolge altri tre musei minerari europei. Sabato 30 agosto i dettagli verranno illustrati in un convegno
Lo scopo è quello di digitalizzare e mettere in rete gli archivi di quattro musei minerari europei. Mineraria, questo il nome del progetto, vede come capofila Mine, il museo di Castelnuovo dei Sabbioni. L'atto formale sarà la firma del protocollo d'intesa tra le quattro strutture per partecipare al bando dell'Unione Europea ' Horizon 2020'. 800.000 euro sono i fondi che potrebbero arrivare.
Il progetto, di cui si è fatto promotore Mine, coinvolge anche il museo di Cercs in Spagna, quello di Limoge in Francia e quello di Idrija in Slovenia.
Sabato 30 agosto alle 16.00 nell'auditorium del museo di Castelnuovo dei Sabbioni in un convegno il progetto verrà chiarito nei dettagli e verrà siglato ufficialmente il protocollo d'intesa. Interverranno il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl'Innocenti o Sanni, le delegazioni dei tre musei europei e i rappreesntanti di tutti i soggetti che hanno dato vita al progetto.
"Si tratta di creare una piattaforma in cui condividere con altri musei la dotazione del proprio “giacimento” e cioè i diversi reperti raccolti: oggetti, nastri audio, fotografie, filmati, documenti cartacei, opportunamente schedati. L’impresa si presenta complessa per la diversità delle storie dei diversi distretti minerari e dei musei che li documentano, ma indispensabile per la crescita della conoscenza e della consapevolezza di un vasto patrimonio europeo per questo proponiamo un’attività che abbia un nucleo formato da sei musei (i partner) con cui sviluppare una sperimentazione che veda poi, grazie alla presenza di un numero rilevante di stakholders, la possibilità di una verifica e generalizzazione più ampia del progetto".
(Le interviste al sindaco di Cavriglia, a Gianfranco Molteni, direttore di Mine, a Daniele Simoncini, Centro di geotecnologie, a Angiolo Caselli e Chiara Tonnoni, collaboratori del Museo).
