I genitori sollecitano l’amministrazione comunale per l’emanazione del regolamento che definisca operatività, composizione e funzionamento della commissione incaricata di vigilare sulla mensa scolastica dopo l’esternalizzazione al CentroPluriservizi. “La situazione di incertezza attuale non giova al buon funzionamento del servizio”
I genitori che compongono la Commissione Mensa scrivono al sindaco di Castelfranco Piandiscò per sollecitare l'emanazione del Regolamento locale che definisca e permetta "l'operatività, la composizione e il funzionamento della stessa commissione". La richiesta era stata avanzata già il 7 ottobre. L'attività dei genitori, così, non è potuta partire.
La sua costituzione era stata decisa il 17 settembre dopo la notizia del passaggio del servizio di refezione scolastica dalla gestione del comune a quella del CentroPluriservizi. Dopo l'incontro con il sindaco prese il via l'idea di una commissione composta dai genitori per vigilare sul buon andamento del servizio.
Ancora però il regolamento che definirebbe modalità e permessi nell'operare non è stato emanato dal comune. I genitori, dunque, hanno inviato una lettara al sindaco per chiedere: " il ricevimento della liberatoria che permetta agli stessi di poter svolgere le proprie mansioni all'interno dei plessi scolastici di interesse, la nomina dell'esperto del Servizio Igiene alimenti e Nutrizione (SIAN) della locale Asl 8 Valdarno, cui potersi riferire per la attività di formazione/informazione prevista, l'accesso al capitolato, alle tabelle dietetiche e relativo menù per poterne prendere visione e sviluppare opportunamente l'attività di monitoraggio del servizio cui la commissione mensa è deputata".
I genitori precisano nella lettera al sindaco:
"Vi informiamo infine che la situazione di incertezza attuale non giova al buon funzionamento del servizio con voci incontrollate e non verificabili sulla qualità dei pasti e del servizio stesso che finiscono per influenzare adulti e, soprattutto, bambini. Il perdurare di condizionamenti negativi, pur se ingiustificati, porterebbe nel tempo a condizioni di cattiva nutrizione e di tale possibile rischio e pericolo ci sentiremo in dovere e in diritto di informare le autorità competenti".