18, Novembre, 2024

Mensa scolastica: i genitori lamentano pasti freddi. Sindaco e assessore hanno già effettuato controlli

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Da quest’anno le scuole sangiovannesi sono già servite dall’Ati, associazione temporanea d’impresa, composta da Camst e Cooperativa BetaDue, che presto organizzerà la refezione scolastica di San Giovanni e Cavriglia al Centro cottura di Bomba. Interviene anche Cresce San Giovanni

Sono stati alcuni genitori sul profilo facebook del gruppo "Caro sindaco…" a segnalare pasti freddi serviti ai bambini della scuola materna e primaria Rodari di Ponte alle Forche a San Giovanni. Il sindaco Maurizio Viligiardi e l'assessore Barbara Fabbri si sono subito attivati e hanno effettuato controlli in tutti i plessi. "Qualche piccolo problema è stato riscontrato ma solo per quanto riguarda la temperatura e non la qualità del cibo".

Il servizio di refezione scolastica di San Giovanni da quest'anno è gestito, insieme a quello di Cavriglia, dall'Ati, associazione temporanea d'impresa, composta da Camst e Cooperativa Betadue, che ha vinto il bando di gara europeo del valore di 10 milioni. Per nove anni l'Ati fornirà 2.000 pasti al giorno al Centro cottura di Bomba. In attesa che la struttura sia terminata, e lo sarà entro la fine di novembre ha assicurato il sindaco Leonardo Degl'Innocenti o Sanni, i pasti vengono cucinati nella sede sangiovannese posizionata davanti all'IVV.

All'ora di pranzo, dunque, il sindaco Viligiardi e l'assessore Fabbri hanno visitato, come avevano fatto anche la scorsa settimana, le scuole e hanno chiesto ai bambini e alle insegnanti se vi erano problemi nel cibo e nella refezione. "Tutti hanno risposto che mangiano bene. Con questo non vogliamo dire che tutto è perfetto. Abbiamo riscontrato piccoli aspetti da aggiustare e abbiamo chiesto una soluzione. In effetti abbiamo anche riscontrato in alcuni casi problemi legati alla temperatura ma non alla qualità del servizio e del cibo".

Per quanto riguarda, poi, la materna e primaria Rodari di Ponte alle Forche l'organizzazione della scuola prevede il self – service: i pasti cioè vengono tolti dai contenitori e sistemati nei piatti. 

Il sindaco di San Giovanni ha annunciato, infine, la riunione della Commissione mensa il 27 ottobre, un organismo composto anche dai genitori e che dal 2011 permette ai familiari dei bambini di verificare in prima persona lo stato della refezione, la qualità dei cibi e la gestione della mensa. 

Intanto il coordinamento Liste civiche Cresce San Giovanni/Sinistra per San Giovanni/Valdarno Città e il gruppo consiliare Cresce San Giovanni annuncia interventi in consiglio comunale.

"Intanto, vorremmo ricordare che quando fu smantellata la mensa comunale, con la scusa che non era più a norma, eravamo in perfetta solitudine a denunciare un’operazione infelice che ebbe come unico risultato l’aver chiuso un servizio che funzionava bene e aumentare i ricavi di una società (la Centropluriservizi spa) che stava chiudendo i bilanci in perdita da qualche anno. Nel frattempo il servizio è stato garantito, ma non certo con qualità migliore e con costi minori per gli utenti, tantomeno con risparmi per le casse comunali".

 

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