23, Dicembre, 2024

Marò Slug: doveva essere un gioco e invece ha sollevato un polverone. Uno degli ideatori è valdarnese

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Creano un gioco sul web con protagonisti i due marò Latorre e Girone. In pochi giorni 300.000 persone l’utilizzano. E scoppia la polemica: troppo irriverente. Ma era soltanto satira. Uno dei due creatori è Emiliano Negri di Pian di Scò

Chi lo ha ritenuto di cattivo gusto e ne ha chiesto la rimozione, chi lo ha definito inopportuno appellandosi alla tragica vicenda, tanti invece hanno soltanto colto la vena satirica che lo ha fatto nascere. E così 'Marò Slug', the game, è stato al centro dell'attenzione di politici, giornalisti, e appassionati del web così come i suoi due creatori di cui uno, Emiliano Negri, è di Pian di Scò.

Lo stile è quello di 'Metal Slug, il videogioco 'sparatutto', che imperversava tra gli anni '80 e '90. In questo caso si tratta della vicenda dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone chiamati rispettivamente 'The Tower' e 'Big Round' che, nel gioco, a colpi di mitra devono riuscire a fronteggiare l'attacco degli indiani e a fuggire dalla prigionia. Il tutto è pervaso da una sottile ironia a cominciare dal sottomarino arenato, sfondo delle imprese, con la scritta 'ridateceli'. "I due Marò sono appena evasi. Riuscirai a farli tornare in Italia?": ai giocatori la possibilità di farlo.

Ci hanno giocato in pochi giorni oltre 300.000 persone e ha ricevuto oltre 30.000 condivisioni, nonostante questo le polemiche e le critiche sono state innumerevoli anche da personalità di spicco della politica italiana come il sottosegretario alla difesa che ne ha chiesto pubblicamente la rimozione definendo Marò Slug "un’operazione speculativa e alquanto di cattivo gusto, specie in questo delicato momento". Il gioco ha trovato spazio anche sulle maggiori testate a livello nazionale.

Ironico, pungente, creativo, Emiliano Negri, 24 anni, studente in odontoiatria all'Università di Siena si occupa anche di web marketing per alcune società. Racconta come è nata l'idea del game.

“L'idea è venuta a me parlando con un altro ragazzo. Marò Slug è in realtà un gioco di parole che si rifà a un classico dei videogiochi anni '80. Abbiamo provato a fare un vero e proprio 'Game'. A me faceva molto ridere l'idea e quando ne ho parlato con Antonio del Maestro è stato entusiasta”.

Ma ti aspettavi tutto questo clamore? “Sapevamo che se ne sarebbe parlato ma non così tanto. Pensavo che rimanesse una cosa confinata al web, che ne avrebbe parlato qualcuno invece è andato a finire in televisione, in radio, alla camera dei deputi e al ministero. Non ce l'aspettavamo. Si è scomodato persino il sottogretario alla difesa e l'onorevole La Russa”.

Adesso cosa vi aspettate? “Un gioco simile ha una vita breve, inizieranno a parlarne sempre meno persone. E va benissimo così: è il bello e il brutto di internet. Un giorno sei sulla bocca di tutti, il seguente si passa al prossimo fenomeno”.

Doveva essere una goliardata, nata dalla creatività di Emiliano che in fatto di idee stravaganti non ha niente da invidiare a nessuno, e invece è stata presa sul serio. In fondo, afferma ancora Emiliano, era soltanto una maniera per sdrammatizzare una vicenda seria della quale tanto si parla.

"Credo nel potere catartico della satira. Scherzare su un argomento non significa denigrarlo o non interessarsene, anzi. Alcune cose le faccio perchè mi fanno ridere e mi piacciono". E questa non è piaciuta soltanto a lui ma anche a un numero ingente di persone.

 

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