“Endoscopia digestiva della Gruccia sotto organico perché due medici in malattia non sono stati reintegrati”, denuncia l’esponente della Lega Nord. E così le colonscopie slittano in avanti, fino a marzo 2016
"Senza il reintegro di medici in malattia, si svuota lentamente un ospedale spingendo i pazienti a rivolgersi altrove, in questo caso ad Arezzo: e si segna la strada del declino dell'ospedale del Valdarno". A dirlo è Costantino Ciari, Responsabile sanità per la Lega Nord Toscana.
Tutto nasce da un appuntamento per una colonscopia che al Monoblocco è possibile soltanto a marzo. "Un amico del Valdarno aretino questa mattina è andato al al CUP della Asl8 per l'appuntamento per una colonscopia. Il primo posto per l'Ospedale del Valdarno era per il 15 marzo 2016, mentre ad Arezzo per il 30 di novembre 2015".
Una differenza sostanziale, della quale è lo stesso Ciari a chiarire i motivi: "Alla Gruccia, da alcuni mesi, due medici addetti alla Endoscopia Digestiva sono in malattia (di questo siamo dispiaciuti perchè sappiamo che sono degli ottimi medici) e la Asl8 non ha provveduto a reintegrare. E' palese che in questo modo le liste di attesa si allunghino. Ed è altrettanto intuitivo che chi ha bisogno, soprattutto in casi ove c'è la possibilità di una patologia tumorale, il paziente accetti di andare ad Arezzo piuttosto che aspettare 5-6 mesi".
"In questo – sottolinea l'esponente della Lega Nord – noi vediamo un disegno politico che tende progressivamente a svuotare l'Ospedale del Valdarno e a spostare verso Arezzo i pazienti. Non è una politica nuova, quella che tende a svuotare o a chiudere gli ospedali periferici: in realtà è in voga da vari anni, e per il Valdarno potremo ricordare l'Anatomia Patologica, la batteriologia, il laboratorio analisi".
Da qui l'attacco politico: "Si parte con una lenta riduzione del servizio fino a renderlo sempre meno efficiente, per poi arrivare alla chiusura per inanizione. Questo è il metodo per trasferire l'Ospedale di Montevarchi ad Arezzo. Questa è la sorte programmata per gli ospedali periferici in tutta la Toscana. Ed in particolare per quello di Montevarchi e di Figline. Anche per questo vogliamo l'abolizione della legge 28/2015 che, con le tre macroASL, agevola tale politica. Ed è per questo che siamo strenui sostenitori del Referendum, e proponiamo la creazione di unità territoriali omogenee che vadano al di là dei confini provinciali e che consentano non solo il mantenimento degli attuali ospedali ma, con una adeguata integrazione, il loro sviluppo; come potrebbe essere fra il Serristori e la Gruccia".