26, Novembre, 2024

Magazzino Zara: anche l’azienda presente all’incontro in Prefettura. I SI Cobas: “Siamo insoddisfatti”

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Davanti al Prefetto si sono messe a confronto le posizioni delle parti. Zara ribadisce che la chiusura del magazzino di Pian di Rona fa parte di un progetto più ampio di ristrutturazione della logistica. I Cobas: “Non è vero, qui si taglia dove i lavoratori sono sindacalizzati”. Ora il tavolo si sposta in Regione. L’assessore di Reggello Bartolini: “Continuiamo a mantenere alta l’attenzione”

C'erano anche rappresentanti della multinazionale Zara, all'incontro convocato dalla Prefettura di Firenze sul caso del magazzino di Pian di Rona. Oltre a Zara, presenti anche Dhl, che è partner per la logistica, e la cooperativa Ucsa da cui dipendono i 39 lavoratori. Istituzioni rappresentate da funzionai di Regione e Metrocittà, il comune di Reggello ha partecipato con l'assessore Adele Bartolini. In rappresentanza sindacale, i SI Cobas. 

L'incontro è stata insomma la prima occasione per vedere tutti i soggetti coinvolti seduti allo stesso tavolo, e per confrontare le posizioni. Zara ha sostenuto che la chiusura del centro di smistamento di Pian di Rona non è collegata, come invece accusano sindacati e lavoratori, al recente riconoscimento di diritti sindacali e di rispetto del contratto di lavoro, cosa che non c'era fino alla scorsa estate: questa chiusura sarebbe invece parte di un più ampio progetto di ristrutturazione della logistica aziendale, che prevede di abbandonare i magazzini di smistamento 'intermedi' per accentrare tutto il settore dalla Spagna. 

"Non siamo soddisfatti – ha commentato Luca Toscano dei SI Cobas – l'azienda non ha fatto altro che raccontare favole. Ammettono che non c'è alcuna crisi, ma affermano che questa chiusura rientra in una riorganizzazione che, invece, non è reale. Lo abbiamo verificato attraverso i nostri contatti sindacali negli altri centri di smistamento in Italia. Magazzini come quello di Reggello servono per il rifornimento quotidiano ai negozi, e non è vero che Zara possa fare a meno di questi centri intermedi. Il lavoro oggi svolto in Pian di Rona verrà spostato altrove, semplicemente". 

"Sulla sorte dei 39 dipendenti, né Zara né Dhl hanno invece detto niente – ha aggiunto Toscano – la Cooperativa dovrà avviare la procedura di licenziamento collettivo, non è in grado di ricollocarli tutti e non è in grado di farlo comunque qui in zona. E i committenti non hanno speso una sola parola su questo: hanno soltanto rivendicato una libertà di impresa che salvaguarda gli utili. Ora che la vertenza si sposta al tavolo in Regione, mentre noi continueremo l'occupazione, chiediamo alle istituzioni coinvolte che non siano neutrali in questa vicenda, ma che si schierino dalla parte dei lavoratori, contro un progetto che è assolutamente grave e illegittimo: la libertà di impresa non può andare a calpestare ogni tipo di diritto dei lavoratori". 

Non sarà più dunque la Prefettura, ma la Regione, a seguire la vertenza del magazzino Zara: il tavolo si dovrebbe aprire già nella prossima settimana. Lo seguirà anche il comune di Reggello, con l'assessore Adele Bartolini: "Abbiamo preso atto, oggi, delle posizioni espresse dalle parti, e cioè dall'azienda e dai sindacati rappresentanti dei lavoratori – ha commentato – ora aspettiamo l'unità di crisi della Regione Toscana. Al momento la Regione ha comunicato che le lettere di licenziamento non ci sono ancora, ma con i sindacati vogliamo comunque approfondire per capire quali sono le prospettive sia del magazzino che dei 39 lavoratori". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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