È stato il costituendo comitato AlleaFaella a verificare quanto successo e denunciare attraverso facebook: “Quel madonnino, restaurato e mantenuto dai faellesi, è a terra praticamente distrutto. Qualcuno ci deve spiegare perché”
Finisce al centro delle polemiche, il cantiere per la realizzazione della nuova pista ciclabile di Faella. Perché alcuni cittadini, fra i promotori di un comitato in via di costituzione, dal nome "AlleaFaella", dopo un sopralluogo sul posto, per cercare di capire lo stato di avanzamento delle opere, ha notato un madonnino a terra.
"Si tratta del madonnino che si trovava vicino agli ex Macelli – spiegano – come tanti altri presenti a Faella, era stato realizzato anni fa, in questo caso nell'ambito della zona artigianale, e poi restaurato completamente a spese dei cittadini. E in molti andavano tuttora a prendersene cura. Vederlo a terra, semidistrutto, è davvero un affronto: non soltanto alla fede religiosa, ma ad un simbolo del nostro paese".
L'amarezza dei cittadini è poi convogliata in una richiesta di spiegazioni: "Vorremmo che il comune ci spiegasse perché è andata così. Vorremmo capire di chi è la responsabilità. Avrebbero potuto semplicemente spostarlo temporaneamente dalla sua sede, per poi ricollocarlo in un punto adeguato una volta terminata la ciclabile. È una cosa che è stata fatta in altri cantieri, non si capisce perché a Faella no".
