Adesso il testo approvato sar inviato ai Presidenti di Camera e Senato
Il Movimento 5 Stelle e il Centro sinistra per San Giovanni hanno presentato ed approvato in consiglio comunale una mozione sul DDL Zan. Il capogruppo pentastellato sangiovannese, Tommaso Pierazzi, spiega:
"Come ci ricorda la senatrice pentastellato Alessandra Maiorino, co-autrice del disegno di Legge Zan, in Italia la giornata contro l'omotransfobia non è stata ancora istituita perché l’iter della legge si è bloccato al Senato. Infatti come Movimento 5 Stelle in Parlamento abbiamo fatto inserire tra le politiche attive l'istituzione della giornata contro l'omotransfobia, i corsi di educazione al rispetto nelle scuole, gli sportelli di ascolto e i centri rifugio già finanziati con 4 milioni con un emendamento proprio a firma della stessa Maiorino nel Decreto Rilancio, ma tutto si è arenato in Senato".
"Per questo anche a livello locale abbiamo condiviso con la lista di maggioranza, il gruppo consiliare Centro Sinistra per San Giovanni, una mozione che stimolasse la presa di coscienza in consiglio comunale sull’argomento, dando un chiaro segnale di solidarietà anche alla nostra cittadinanza a chi subisce attacchi d'odio o discriminazioni. Questa mozione doveva portare in consiglio comunale un momento di partecipazione forte, anche di scontro, ma schietto, dimostrando che nella nostra città si potessero affrontare argomenti anche divisivi ma senza farsi strumentalizzare dal dibattito nazionale. Purtroppo nessuna forza politica ad esclusione della maggioranza e del M5S ha partecipato al momento del voto".
"Siamo orgogliosi – dichiara Pierazzi – di aver presentato questo atto e di averlo fatto approvare, perché come rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere di far conoscere la nostra posizione su argomenti che riguardano le continue discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità e comunque dare un segnale forte che conosciamo il problema. Infatti con il ddl Zan l’omofobia nel codice penale viene equiparata al razzismo e all’odio su base religiosa. Questa legge aggiunge ai passaggi del codice penale (articolo 604 bis) che già puniscono, con il carcere fino a un anno e sei mesi, le discriminazioni a sfondo razziale, etnico o religioso anche quelle basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità. Prevedendo pene, fino a 4 anni, per chi istiga a commettere discriminazioni o violenze di stampo omofobo così come oggi è previsto per quelle di stampo razzista. E punisce anche chi organizza o partecipa ad associazioni che, per gli stessi motivi, istigano alla discriminazione e alla violenza".
Tommaso Pierazzi conclude: "Purtroppo nell’era della globalizzazione c’è ancora chi crede che fare politica la si possa fare scegliendo gli argomenti che ci piacciano di più evitando magari quelli più scomodi. Mentre fuori dalle mure delle Istituzioni, parole come Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender sono ancora oggi sinonimi di odio, maltrattamento e discriminazione proprio perché la politica stimola confronti beceri e retrogradi o peggio, evita di parlarne".